19 Dicembre 2020

Coni, FIGC e Serie A scrivono al Governo: “Proposte per il necessario rinnovamento degli stadi”. Il comunicato dell’Inter

Al centro della lettera lo stato di arretratezza degli impianti italiani

Il Nuovo Stadio di Milano è al centro di ampie discussioni da molto tempo, e la possibile realizzazione è stata fortemente rallentata dal momento storico che stiamo vivendo. InterMilan stanno spingendo per avere un impianto sportivo all’avanguardia ed in linea con i parametri europei.

Stadio San Siro, Getty Images

Proprio questa arretratezza degli impianti sportivi italiani rispetto a quelli europei è stata al centro della lettera di CONI, FIGC e Lega Serie A al Governo ed al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Ecco il comunicato del club nerazzurro:

Questa mattina i Presidenti di Coni, Figc e Lega Serie A hanno inviato una lettera al Presidente Conte e ai Ministri Gualtieri, Spadafora e Franceschini nella quale si evidenzia il difficile momento che sta vivendo il calcio italiano e lo stato di arretratezza delle infrastrutture sportive del nostro Paese rispetto al contesto europeo. La comunicazione al Presidente Conte è stata accompagnata dal Rapporto Monitor Deloitte che propone le azioni ritenute fondamentali per avviare le necessarie opere di rinnovamento degli stadi in Italia, senza che vi sia alcuna richiesta di fondi per questi interventi, che invece servono proprio per ridurre le barriere agli investimenti privati.

In particolare, si ritiene necessario attivare tempestivamente un confronto con il Governo per:

– ridurre il numero di autorità competenti coinvolte nel processo autorizzativo, attualmente 6, allineandoci alle best practice di mercato (e.g. Germania, dove vengono coinvolte 1/2 autorità a seconda dei casi);

– comprimere il numero di fasi previste dall’ iter autorizzativo, attualmente 7, avvicinandoci alle best practice europee (e.g. Germania, 2 fasi) o alla media europea (5 fasi);

– rimuovere i vincoli legislativi relativi alla destinazione d’uso delle strutture, in particolare per quanto riguarda il divieto ex-ante di prevedere opere residenziali (limite presente esclusivamente in Italia)”.

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