21 Novembre 2019

Esposito: “L’Inter è come una famiglia. Lukaku? Umiltà fuori dal comune. Conte è straordinario!”

L'attaccante classe 2002 ha rilasciato un'intervista ai microfoni de La Gazzetta dello Sport

Antonio Conte non ci ha pensato due volte a farlo esordire prima in Champions League e poi in Serie A. Il tecnico nerazzurro stravede per Sebastiano Esposito, attaccante classe 2002 che è stato promosso a pieni titoli in prima squadra dopo l’infortunio di Sanchez. Un predestinato che si sta facendo valere anche con le giovanili della Nazionale azzurra e su cui l’Inter è pronta a scommettere per il futuro.

Esposito si è raccontato in un’intervista rilasciata a La Gazzetta dello Sport: “Io ho solo due segreti: l’umiltà e la spensieratezza. E gli insegnamenti dati dalla mia famiglia. Quando sono andato via di casa a otto anni, ho capito che non avrei potuto vivere come un bambino qualsiasi. E la stessa cosa quando mi sono trasferito all’Inter. Calcio, studio e poco altro. Vivo per questo e ho già realizzato tanti dei miei sogni. La gente mi riconosce, mi ferma per strada, mi fa piacere. Se i calciatori possono godere di questa popolarità, è grazie all’amore dei tifosi”.

Zero pressione:Forse fatico ancora a rendermi conto di cosa mi sta succedendo. E’ accaduto tutto in poco tempo: giocavo in Under 17 e ho debuttato in Primavera, giocavo in Primavera e mi allenavo con la prima squadra, poi l’esordio in Europa League, quello in Champions League e quello in Serie A…”

L’importanza di Dio:Totale. Dio è la cosa più grande. Mamma e papà mi hanno messo al mondo, ma se lui non avesse voluto non sarei qui”.

Il fattore Conte: “Impressionante. E’ un allenatore straordinario”.

Il rapporto con Lukaku: “Un ragazzo di un’umiltà fuori dal comune. Mi ha accolto nello spogliatoio come fossi il suo fratellino. Da lui ho solo da imparare, ho legato anche tanto con D’Ambrosio che fu allenato da mio padre ed è partito dalla Juve Stabia. Ci tengo che sappia quanto è importante per me”.

L’importanza dell’Inter:Sono una cantera ma anche una famiglia. Si cresce come giocatori, ma si cresce anche come uomini qui. Devo tanto a Samaden, ma voglio ricordare anche Clerici che mi scoprì portandomi a Brescia e che è scomparso”.

L’elogio ad Oristanio: “Talento puro, 2002 come me. Non lo dico perché è mio amico, ha un grande piede sinistro. Avete visto che gol ha segnato al Mondiale?”

Il Mondiale 2022 in Qatar: “Piano, se sono arrivato qui è soltanto per aver fatto un passo alla volta”.

 

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