10 Marzo 2013

Inter-Bologna: attacco & difesa sono il solito rebus

intervista pulgar

di Giorgio Crico.

La partita di stasera è cruciale per l’Inter perché il contemporaneo impegno di Lazio e Fiorentina, che si ritrovano una di fronte all’altra all’Olimpico, il secondo stop consecutivo del Catania e il pareggio a Udine della Roma potrebbero consentire ai nerazzurri di rimanere a -1 dal Milan vincente a Genova e, nello stesso tempo, scavare un piccolo solco dalle dirette inseguitrici nell’immane sfida che è diventata la lotta per il terzo posto.

L’avversario di turno è il Bologna, squadra sempre da non sottovalutare e che ha ottime individualità nel reparto avanzato: Gabbiadini, Gilardino e soprattutto Alessandro Diamanti possono spaventare un po’ chiunque. I felsinei sono in un ottimo momento (reduci da due vittorie di fila contro Fiorentina e Cagliari) mentre l’Inter ha ancora le ossa rotte dal tracollo col Tottenham, che ha evidenziato tutti i limiti che la squadra ha saputo coprire col buono (e fortunoso, ammettiamolo) secondo tempo di Catania.

Come se la Beneamata non fosse abbastanza scossa, c’è appunto quest?obbligo a vincere sempre da qui alla fine del campionato a minare ulteriormente la poca autostima che ha in questo frangente la squadra di Strama; non bisogna inoltre dimenticare la continua situazione d?emergenza in cui versa la rosa, ormai da un pezzo. Milito e Samuel, infatti, sono qualcosa di più che semplici titolari: sono uomini squadra, gente abituata a vincere e che non si arrende mai, oltre che professionisti esemplari e campioni veri; la loro assenza, se mai avessimo avuto il dubbio anche quando erano in ottima salute, appare chiaro che non può essere veramente colmata, al massimo si può pensare di rattoppare: il come rattopparla è dunque l’interrogativo attorno al quale coach Stramaccioni si arrovella ormai da più di un mese.

LA DIFESA ? Si diceva di Samuel dunque: come sostituirlo? Appurato che è pressoché impossibile, non si può fare altro che cercare l’impianto difensivo che consenta di esprimere al meglio le uniche due certezze del pacchetto arretrato, e cioè Ranocchia e Juan Jesus. Nonostante il numero esorbitante di reti subite nell’ultimo periodo (contando le ultime cinque uscite in tutte le competizioni arriviamo al totale di ben dieci, mentre contando solo la serie A si arriva addirittura a undici), i due centrali nerazzurri si sono quasi sempre ben comportati, pagando molto la scarsa copertura sulle fasce in primis e poi anche l’inesistente filtro dei mediani. Stramaccioni, secondo le ultime voci, parrebbe intenzionato a schierare una linea a quattro con Zanetti a destra e Pereira a sinistra e dunque Frog e JJ in mezzo. È importante sottolineare come sarebbe veramente ingiusto immolare Juan Jesus sull’altare dei sacrificabili per gli errori commessi nelle ultime uscite: il ragazzo è stato spesso messo in campo per tappare ogni buco e, nelle ultime due settimane, ha coperto qualsiasi ruolo difensivo eccetto che il terzino destro. A vent?anni non si può pretendere che il numero 40 si destreggi nella polivalenza come un professionista consumato! La speranza è che possa consacrarsi definitivamente nella prossima stagione. In conclusione, contro la mobilità degli avanti felsinei, stasera, la partita non sarà semplice: molto importante è cercare di bloccare i ?rifornimenti? a Gilardino e impedire a Diamanti di tirare; d?importanza capitale sarebbero i raddoppi sistematici sul numero 23 rossoblù e su Gabbiadini.

IL CENTROCAMPO ? La mediana nerazzurra è il reparto più falcidiato dagli infortuni e, al momento, il coach interista dispone di pochissime opzioni. Alcune voci danno come titolare un terzetto formato da Cambiasso più due pard balcanici come Stankovic e Kuzmanovic (cercando quindi un minimo di turn over dopo l’Europa League). Considerando l’attuale fase di condizione fisica del Cuchu, queste voci paiono infondate. Considerata l’assenza iniziale di Guarìn dall’undici di Londra e la totale bocciatura del fantasma Alvarez (ultimamente avulso dal gioco, mai in partita e sostanzialmente inutile ai fini della manovra offensiva con l’unica eccezione della rete siglata a Catania) parrebbe più logico che in mezzo al campo si possano invece vedere Kuz, Deki, Guarìn e Schelotto, con gli ultimi disposti sulla riga di centrocampo nella fase di non possesso e a supporto del tandem di avanti Palacio ? Cassano in fase di attacco. Ancora una volta, Stramaccioni ha ampi margini di manovra per organizzare una sorpresa, come l’inserimento dall’inizio di Kovacic, il quale avrebbe bisogno di una buona prestazione per riscattare l’incolore prova di giovedì.

L’ATTACCO ? Qui si arriva alle note dolenti: dopo il fallimentare esperimento con Rocchi nella trasferta siciliana, l’allenatore del Biscione pare di nuovo orientato a far giocare ancora una volta Cassano e Palacio. Se El Trenza ha disputato solo 90? in due tranche nell’ultima settimana, Fantantonio ha invece preso parte a tutta la partita di Londra tre giorni fa e sicuramente non ha nelle gambe le possibilità per fare 180? di gran livello con così poco tempo per riposare. La carta Rocchi potrebbe dunque rivelarsi necessaria una volta di più a partita in corso, anche se, come al solito, è impossibile dirlo con certezza, giacché Stramaccioni ha sempre preferito non schierarlo nemmeno con delle situazioni da recuperare. La buona vena dell’ultimo Schelotto potrebbe lanciare El Galgo negli spazi: vedremo se il numero 7 saprà vincere il duello con Morleo.

In chiusura val la pena ricordare che il Bologna fa della mobilità e del dinamismo le sue armi migliori, pertanto occorrerà un precisissimo possesso palla in modo da difendere la sfera e non farla cadere nelle grinfie dei felsinei, al momento decisamente più ?in gamba? della Beneamata. Come ha dimostrato la trasferta catanese, il presidio delle fasce sarà fondamentale, così come Guarìn dovrà cercare spessissimo l’inserimento in area per approfittare dei cross di Schelotto, Zanetti o Cassano. Date le caratteristiche fisiche dei giocatori interisti, potrebbero essere molto più utili i traversoni bassi dei cross alti: sulle pale tese Palacio, Cassano e lo stesso Guarìn possono sfruttare la loro reattività e fare davvero male a questo Bologna.