2 Febbraio 2019

Inter-Bologna, Spalletti: “Conte? È talmente ridicolo quanto si sta scrivendo… Tifosi, dobbiamo restare uniti”

L’allenatore nerazzurro ha incontrato i giornalisti alla vigilia del match valido per la 3a giornata del girone di ritorno

Archiviata con tanta delusione la sconfitta ai rigori in Coppa Italia contro la Lazio, è già tempo di tornare in campo per l’Inter di Luciano Spalletti. I nerazzurri, alle ore 18 di domani, affronteranno infatti tra le mura amiche il nuovo Bologna di Sinisa Mihajlovic, subentrato a Filippo Inzaghi dopo la clamorosa sconfitta interna per 0-4 contro il Frosinone.

Nel giorno di vigilia del match è tempo di conferenza stampa per Luciano Spalletti, che ha incontrato i giornalisti alle ore 14 per presentare questa delicata sfida. Come di consueto, Passioneinter.com ha riportato in diretta le parole del mister.

Prima di presentarsi ai giornalisti, il tecnico ha risposto ad alcune domande in diretta sulla pagina ufficiale Facebook del club.

INTER-BOLOGNA DELL’ANNO SCORSO – “Non so se sarà partita simile e ci saranno stesse difficoltà, lo vederemo durante la gara. Noi dobbiamo arrivarci con forte convinzione di portare a casa 3 punti, per noi diventa una vittoria fondamentale, abbiamo davanti una squadra che con l’arrivo del nuovo allenatore e con la voglia di ribaltare il momento che stanno attraversando metterà tutta la loro forza. Serve una squadra convinta perché tutte le partite sono difficili. Questa lo sarà ancora di più per quello che è accaduto negli ultimi giorni. La squadra ha reagito bene, in maniera corretta. C’è uno schema da seguire, si torna in campo, si fa l’analisi corretta di quello che è avvenuto e poi si va dentro le cose nuove che sono successe, ed allo stesso tempo si ripetono le altre certezze di lavoro che si hanno per la partita successiva”.

MIHAJLOVIC – “Dal punto di vista della reazione ci saranno delle differenze. Un allenatore nuovo porta sempre nuove idee, e quelli che fino a quel momento hanno fatto male col nuovo allenatore si sentono più puliti dalle responsabilità avute prima”.

POLITANO OUT – “Qualcosina dovremo cambiare anche perché le partite sono tante”.

Ecco poi le risposte date in sala stampa.

COME SI RIPARTE – “Si fa sempre allo stesso modo, e poi si vanno a cercare le soluzioni per i problemi che sono successi. Ogni partita ti porta notizie nuove, e naturalmente si va dentro l’analisi di quello che è successo e poi altre situazioni si vanno a ripetere. È chiaro che ci sono cose da migliorare, però poi la squadra è stata dentro la partita, non è che abbia avuto un comportamento totalmente sbagliato. Siamo stati dentro la partita fino all’ultimo rigore che è stato sbagliato e di conseguenza si dividano bene le cose senza fare confusione”.

MOMENTO – “Siamo usciti dalla Coppa Italia così come dalla Champions che sono competizioni importanti, però poi dobbiamo lavorare in maniera corretta su quello che avevamo ed abbiamo idea di costruire. È solo consolidando la struttura e rimanendo nel tempo che si può ambire a poter vincere dei titoli. È chiaro che poi i tifosi iniziano ad avere fretta perché sono anni che l’Inter non vince, ma non posso addossarmi tanti anni di mancate vittorie dove l’Inter si è più allontanata che avvicinata a vincere dei titoli. Ci vuole un periodo di tempo dove consolidiamo quello che abbiamo fatto bene e miglioriamo quello che abbiamo fatto male. Io non vedo questa differenza con quello che avremmo dovuto fare rispetto a quello che stiamo facendo. La differenza la vedo per come si è trattata, perché poi ormai si ripetono dei concetti che non sono più quasi una notizia. Conte può andare in giro dove gli pare, Marotta è giusto che vada a cercare il bene dell’Inter ed il migliorarne il futuro, però poi si va a lavorare giornalmente ed è quello che noi stiamo facendo. Secondo me Marotta sa come si fanno le cose, e quello che state dipingendo non rappresenta il suo stile di lavoro e la sua professionalità, anche perché lui sa bene che queste cose non fanno il bene dell’Inter in questo momento. Secondo me, per come la state riportando, è un’offesa alla sua qualità professionale. Così si comporterebbero i dilettanti, non i professionisti come Marotta”.

VOCI SULLA PANCHINA – “Momento particolare perché abbiamo perso la partita, ma non così catastrofico. Dipende che forza si vuol dare alla parola. Le voci che mi riguardano a me non cambiano. Se vuole le dico i chilometri che ho fatto con la tuta da allenatore addosso, o le ore che ci ho passato. È il mio lavoro, io non ho sempre vinto nel calcio, ho perso tante partite ma ne ho vinte anche tante altre. Si va ad affrontare quello che succede. Epilogo a fine stagione scontato? Marotta è un professionista con i fiocchi, lo avete detto voi stessi, quindi non potete dire questo e poi dire che incontra Conte in sede. È talmente ridicolo quello che si scrive in questo caso… La sede è dentro il Duomo di Milano? Non diventa credibile quello che state portando avanti, diventa una strategia, non più una notizia. A me non cambia niente se l’Inter va a modificare la sua intenzione, ad inizio anno io non chiedevo niente, l’Inter mi ha proposto il rinnovo e quando si fa un accordo come questo è segno che c’è la consapevolezza del bisogno di più anni di modo di lavorare per consolidare un’ulteriore crescita. Io se fossi Marotta non mi sentirei molto lusingato da come lo avete descritto in questo confronto che ha nel cercare le soluzioni per l’Inter. È tutta un’altra persona e un’altra qualità professionale”.

ATTENZIONE AI DETTAGLI – “Un calciatore che non porta tutta la sua qualità in campo ha idea che facendo questo in futuro le cose migliorino per sé? Non è un calciatore da Inter e da Serie A. Lei ha voluto alludere che Nainggolan nella rincorsa per il rigore non ha messo quella caratteristica di voler consumare una volontà. Bisogna stare attenti a dare interpretazioni, a me sembra che la squadra se la stia giocando, bisogna fare di più ma mi sembra se la stia giocando. Noi siamo arrivati in fondo dove fino all’ultimo abbiamo lottato. Si poteva anche aver vinto, anche se è chiaro che anche la Lazio avrebbe potuto segnare. Nel primo tempo hanno fatto meglio loro, ma nel secondo e nei supplementari abbiamo spinto tanto facendo molto bene. Poi come ho detto prima delle cose vanno migliorate. Io vedo la squadra che sta lavorando e cerca sempre di diventare più solida, cerca di andare a mettere a posto le cose sbagliate partecipando alle analisi e ai discorsi che si fanno per andare a completare le non qualità o non caratteristiche che vuole la situazione in quel momento lì. Ci sta qualche volta di perdere perché poi è successo anche più di una volta, però poi si reagisce”.

NAINGGOLAN – “Non ha fatto tutti gli allenamenti che doveva fare per essere in condizione, non è stato ad un livello di stress fisico corretto anche perché con la partita sempre vicina non si può massacrarlo di lavoro e peggiorare la sua performance dentro la gare”.

PERISIC – “Si è allenato bene, soprattutto ieri dove al centro sono stati bravi anche con la neve ad allenarsi sul campo. Abbiamo fatto quasi lo stesso lavoro che hanno fatto gli spalatori del campo (ride, ndr). Quindi è una cosa ormai rientrata, lui è a disposizione e se fa vedere quello che mi aspetto da lui e so che può dare sono disponibile ad usarlo come ho sempre fatto. Sono l’unico che l’ha sempre fatto giocare contrariamente al pensiero di tanti ultimamente. L’unico che l’ha sostenuto. Avrebbe qualcosa con chi? Con me sicuramente no, però vedo che anche lì si vorrebbe tentare di far passare certe cose. Così come quando ho detto l’altro giorno che non sarebbe dovuto uscire il fatto che voleva andare via. Io mi riferivo a quello che aveva detto lui, non a Marotta, perché lui non ha fatto altro che gestire al meglio una notizia che ormai era uscita da qualche parte. Lui l’ha confermato e quindi mi riferivo al fatto che sarebbe stato meglio non dirlo. Probabilmente quello che ha detto Marotta era per metterlo di fronte alle sue responsabilità. Ora è finito il mercato, serve che lui pedali forte perché c’è bisogno della sua qualità e io sono convinto che la metterà a disposizione già da domani se io lo andrò a mettere in campo”.

CRISI DELL’ANNO SCORSO – “La sintesi è che a fine anno si fa il punto su tutto: ora andare ad analizzare le cose diventa difficile, ci sono ancora delle partite da giocare, poi a fine anno si tireranno le somme perché tanto io sono convinto che la squadra poi rimetterà le cose a posto. Prima di tutto è più completa e più forte rispetto all’anno scorso, poi in certe situazioni non possiamo andare a prendere tutta la sua forza, come ad esempio con Vrsaljko che ha avuto questi piccoli problemi, non poteva dare di più ed è stato accusato di aver dato poco. Noi siamo una squadra che può arrivare tra le prime quattro, che è poi il consolidare una struttura che ha bisogno di un po’ di tempo per rimanere costantemente a quel livello lì. Però andare a dire che è tutto da rifare un’altra volta come sarebbe il taglio che gli si vuole dare è secondo me sbagliato. Si vedrà a fine anno”.

DIFFICOLTÀ CON LE PICCOLE – “Le piccole hanno caratteristiche diverse in queste partite, perché alzano il temperamento e sotto quell’aspetto lì c’è da migliorare. La nostra conformazione di struttura fisica è quella di giocare a calcio, visto che poi uno dei calciatori che viene definito importante come Icardi ha bisogno del gioco, non del combattimento continuo. E come lui Joao Mario, Candreva, Borja Valero e questi giocatori più tecnici. È chiaro che qui bisogna fare qualcosa di più perché poi se le partite vanno più sul fattore fisico bisogna saperlo accettare e riuscire a tirare fuori il risultato che serve. E su questo in alcuni momenti abbiamo fatto di meno”.

FISCHI A PERISIC – “Lui deve fare tutto quello che un professionista del suo livello deve saper dare. Noi abbiamo una considerazione forte e chiara di quello che è il calcio che guarda i calciatori forti, perché Perisic è considerato forte. Se nel mercato qualche volta si è parlato di Perisic è perché è lui che stimola la possibilità di venirlo a prendere. I tifosi devono capire che bisogna rimanere compatti ed uniti, e attraverso il loro sostegno noi riusciamo a superare qualche timidezza che abbiamo. È chiaro che lui ha fatto storcere il naso a qualcuno, ma ora è un nostro giocatore e da qui a fine anno è importante portare a casa i risultati che consolidano la nostra crescita. Se si fa diversamente si va ad indebolirci da soli, si va a dare ancora più forza a quelli che ci vogliono vedere disuniti e ai nostri avversari, che sono molti”.

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