11 Gennaio 2015

PREPARATI AL MATCH – Tutto su Inter-Genoa

Dopo il colpo Shaqiri, e dunque dopo una importante risposta della società ai tifosi più esigenti, è il momento dei tre punti: l’Inter è infatti chiamata a battere il Genoa, autore di un ottimo campionato fin qui, per recuperare punti oltre che su una diretta avversaria anche sulle altre che ambiscono ad entrare in Europa. Il caso, e più che altro le squalifiche, mettono davanti a Roberto Mancini a delle scelte obbligate: Kovacic non ci sarà, così come Ranocchia e Juan Jesus. Sarà forse un segno del destino la presenza in campo contemporaneamente di Vidic e Andreolli, i due centrali che molti invocano come titolari fissi nella difesa a quattro? Per rispondere al nostro interrogativo non possiamo far altro che attendere la sfida dell’ora di pranzo.

LA STORIA – Gli ospiti arrivano a San Siro per affrontare l’Inter per la 68^ volta: sei sfide, in cui i nerazzurri hanno sempre avuto la meglio, si sono giocate per la Coppa Italia; in campionato è comunque netta la importante la prevalenza delle vittorie del Biscione rispetto a quelle del Genoa (37 vs 12), con 12 pareggi a contornare il tutto. Curioso pensare però che dal secondo dopoguerra si contano solo due vittorie del Genoa, datate 1955 (0-1) e 1994 (1-3). Negli ultimi 20 anni solo due volte il match si è concluso in pareggio ed entrambe le volte si è trattato di uno 0-0: nel 2008 e nel 2010 gli uomini guidati rispettivamente da Mancini e Mourinho non sono riusciti a imporsi sugli avversari. E’ andata particolarmente bene all’Inter nel 2011 e nel 2012, quando il Genoa è uscito da San Siro con ben dieci gol totali sul groppone: 5-2 e 5-4 i risultati finali.

IL PRESENTE – Rispetto a due o tre anni fa, però, qualcosa è cambiato: se la squadra di Preziosi poteva essere annoverata anche allora come una compagine in lotta per fare un campionato tranquillo dopo gli anni d’oro di Gasperini, Milito, Thiago Motta e Palacio, l’Inter era ancora in gran parte quella del Triplete, di cui, oltre al ricordo, erano rimaste solo le scorie. Da allora tante turbolenze, tante titubanze, ma col senno di poi ci piace notare che per tornare a essere squadre rispettabili entrambe le società si sono affidate a vecchie conoscenze: sulla panchina del Genoa siede nuovamente proprio quel Gasperini che l’aveva reso grande e che poi ha provato a diventarlo proprio allenando i nerazzurri in uno degli anni più tristi della sua storia; su quella dei padroni di casa è tornato Roberto Mancini, chiamato a dare una scossa decisa e spendibile per il futuro. La realtà di questa Serie A ci impone poi uno scenario particolare: il Genoa, infatti, ha disputato un girone d’andata nettamente al di sopra delle aspettative, grazie alle grandissime prestazioni dei vari Perotti, Antonelli, Matri, Iago e Bertolacci; l’Inter è a 8 punti dal posto che varrebbe il preliminare di Champions League e potrebbe approfittare dei difficili impegni di Lazio e Napoli contro Roma e Juventus per accorciare nettamente le distanze.

LE FORMAZIONI – Come abbiamo già anticipato Mancini, al netto delle capacità tecniche della rosa nerazzurra che ben abbiamo a fuoco, può scegliere quasi solo il modulo e opterà, per la prima volta, per il 4-2-3-1: Handanovic sarà protetto da Campagnaro, Andreolli, Vidic e D’Ambrosio; a centrocampo Medel e Kuzmanovic proveranno a fare da diga dietro al trio di trequartisti composta da Podolski a sinistra (alla prima a San Siro), Palacio a destra ed Hernanes al centro; unica punta Icardi, dopo il pessimo episodio di domenica sera che è costata la convocazione e probabilmente la stagione di Osvaldo. Gasperini dovrebbe virare su un 3-4-3 tutto cuore e corsa, privo degli squalificati Perotti e Roncaglia e dell’infortunato Marchese: Izzo, Burdisso e De Maio giocheranno davanti a Perin; in mediana Bertolacci e Rincon avranno ai lati Antonelli ed Edenilson; in avanti, con Matri e Iago, ci sarà probabilmente Kucka.

L’OCCHIO TATTICO – Quando si parla di Genoa la prima cosa che viene in mente è il grande agonismo e dinamismo che gli uomini del Gasp mettono in mostra ogni volta. Ciò non equivale a dire che, oltre alla foga, i rossoblu non abbiano altre armi, ma semplicemente che essi fanno della velocità e della fisicità quella più efficace e affilata. E per questo c’è assolutamente da temere il contropiede degli ospiti: il 4-2-3-1 di Mancini è un modulo nato per coprire spazi, ma a seconda degli interpreti può facilitare anche il compito di fare la partita: domani, secondo noi, sarà proprio così, ovvero una squadra, l’Inter, che proverà a condurre il gioco, forte della capacità di inserimento dei vari Hernanes, Podolski e Palacio dietro Icardi, e l’altra, il Genoa, pronta a scagliare verso Handanovic le sue frecce migliori. L’esito di tutto, dunque, sarà legato agli uno contro uno e ai duelli in ogni zona del campo. Con questo modulo, poi, in fase offensiva Icardi potrebbe essere valorizzato molto più di quanto non lo sia stato finora: Mauro è l’unico vero bomber di questa Serie A e il fatto di avere attorno non uno, non due, ma addirittura tre colleghi di reparto (come sembrano lontani i tempi di Mazzarri!) non può che fargli fare quel salto di qualità che da lui ci si aspetta. Nella speranza che anche oggi riesca a bucare la rete avversaria, ci diamo appuntamento per le 12.30 a San Siro: Inter-Genoa sta per cominciare!

di Gianluigi Valente