1 Gennaio 2017

Da Mancini a Icardi: un 2016 di liti e turbolenze

Il 2016 nerazzurro è stato caratterizzato, non solo da prestazioni altalenanti in campo, ma anche da turbolenze dentro e fuori dallo spogliatoio

Jovetic

Jovetic

Voluto fortemente da Roberto Mancini, Stevan Jovetic è arrivato con addosso le aspettative di chi ne aveva gustato le sue giocate nella Fiorentina. L’attaccante montenegrino, però, dopo un buon inizio con la maglia nerazzurra, è andato via via perdendosi, sia a causa delle prestazioni negative che della troppa concorrenza in attacco. A condire il tutto, la fantomatica lite, smentita dalla società, con l’allenatore jesino al termine del match con la Lazio nel dicembre 2015.

La situazione non è cambiata con Stefano Pioli tanto che l’agente del giocatore, Fali Ramadani, ha accusato la società di scarsa serietà nella gestione della squadra e del proprio assistito: “La società e i dirigenti si sono comportati in maniera non professionale, perché la formazione la fanno i giocatori, e questo non è da Inter, un grandissimo club“.

Un duro attacco nei confronti della dirigenza e dell’allenatore che non ha fatto altro che aumentare le polemiche. Ma la risposta del ds Piero Ausilio è stata secca: “Non esiste all’Inter una squadra fatta dai giocatori, se tre allenatori non hanno utilizzato Jovetic è essenzialmente per questioni tecniche. Lui si allena sempre bene, è un ottimo ragazzo ed è un patrimonio dell’Inter. La sua assenza deriva indubbiamente da scelte tecniche per l’assetto tattico. Conosco Fali Ramadani, è un ottimo agente e fa il suo lavoro. Io difendo la società, ognuno lavora per fare il bene dell’Inter“.

Ora per Jovetic si sono aperte le porte per una possibile cessione, ma solo la finestra invernale di mercato saprà dirci quale sarà il futuro del montenegrino.