8 Dicembre 2020

Inter-Shakhtar, l’ipotesi Sanchez da trequartista: pro e contro di un modulo così offensivo

L'emergenza del centrocampo nerazzurro potrebbe mischiare le carte in tavola

Antonio Conte, in occasione della gara di domani sera tra Inter e Shakhtar Donetsk, tutto poteva aspettarsi tranne che di doverci arrivare con due calciatori chiave come Nicolò Barella e Arturo Vidal in fortissimo dubbio. Entrambi sono alle prese con due problemi: il centrocampista sardo ha una caviglia dolorante e molto gonfia, mentre il cileno è alle prese col fastidio ai flessori che aveva accusato sul finale del match vinto contro il Bologna ed è tenuto sotto costante osservazione dallo staff medico nerazzurro.

Qualora i due leader della mediana interista non dovessero fare in tempo a recuperare, ecco che servirebbero al più presto delle soluzioni alternative per la formazione da schierare dal primo minuto. Le certezze rimangono Marcelo Brozovic e Roberto Gagliardini, calciatori nei confronti dei quali Conte nutre la massima fiducia e che dal punto di vista fisico stanno bene. Il problema, però, sorge nella scelta di un eventuale terzo centrocampista da schierare nel consolidato 3-5-2, o eventualmente nel cambio modulo e inserimento del trequartista in un 3-4-1-2.

Eriksen Inter

Christian Eriksen, Getty Images

In entrambi i casi, conoscendo l’allenatore leccese, si potrebbe escludere l’impiego di Sensi come titolare, visto che ha collezionato fin troppo minuti nelle gambe negli ultimi mesi per poter reggere il peso di un incontro che si preannuncia particolarmente duro dal punto di vista fisico. Con Radja Nainggolan out per infortunio e Vecino fuori dalla lista Champions, le alternative papabili nelle mani di Conte restano due: Christian Eriksen e Alexis Sanchez. Del primo abbiamo già abbondantemente parlato nel nostro focus di questa mattina, andiamo dunque a vedere pro e contro che riguardano l’attaccante cileno.

Premessa: per trattare il tema Sanchez bisogna prima rileggere le seguenti parole che Conte gli aveva riservato in conferenza stampa dopo la vittoria sul Bologna: “Sanchez più attaccante puro o trequartista? Oggi l’ho utilizzato più da trequartista perché il Bologna si era snaturato. Ho optato per questa soluzione perché volevo che tra le linee trovasse di più la palla. E’ sia trequartista che punta, mi aspetto di più in fase realizzativa, io gli chiedo di tirare di più, ma lui spesso cerca l’assist. A partita in corso diventa letale, ma sto facendo di far ruotare tutti per farli rifiatare”.

Conte Inter

Cosa significa? Innanzitutto che l’utilizzo del cileno imporrebbe un 3-4-1-2, modulo che allo stesso tempo garantirebbe un leggero equilibrio alla squadra di Conte grazie all’infaticabile lavoro in fase di non possesso che la costante pressione dell’ex Manchester United è in grado di garantire alla squadra. Per questo motivo, in caso di modulo super offensivo, Sanchez verrebbe ovviamente preferito ad Eriksen. Come ammesso dallo stesso allenatore, il Niño Maravilla in questa fase della sua carriera ha arretrato parecchio il suo raggio d’azione, trasformandosi in un trequartista dai piedi buoni che predilige l’assist alla marcatura personale. Caratteristica, questa, che potrebbe fare la fortuna dell’Inter vista la presenza di due terminali straordinari davanti come Lukaku e Lautaro.

C’è, però, un enorme svantaggio che la formazione nerazzurra si procurerebbe lanciando l’attaccante dal primo minuto contro lo Shakhtar e che nella famosa conferenza post-Bologna Conte ha perfettamente sottolineato. In questo momento, tra i calciatori presenti nella rosa, Sanchez è quello che riesce a cambiare la partita meglio di chiunque altro, grazie all’incredibile imprevedibilità palla al piede che lo contraddistingue. Con lui dall’inizio l’Inter avrebbe quindi un enorme risorsa in meno a gara in corso, un dettaglio che spesso passa inosservato, ma che in serate di Champions League di questo calibro – dove spesso l’esito dell’incontro si decide proprio nei minuti finali quando le squadre sono stanche e lasciano grandi spazi aperti – potrebbe segnare il futuro europeo del club nerazzurro.

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