10 Ottobre 2020

Licari (GdS): “Eriksen? Grido d’allarme per tutto il calcio. Ora il danese può compiere un gesto estremo con l’Inter”

Le ultime dichiarazioni del centrocampista danese hanno fatto discutere

Eriksen, Getty Images

Che il calcio sia un sistema insostenibile – sono in molti a scriverlo – è una di quelle frasi che sopravvivono da sé, grazie al bulimico racconto della parte economico-finanziaria di un sistema (il calcio, appunto) che in realtà si sostiene e continuerà a sostenersi: sarà sufficiente che un suo adeguamento al mercato, e per il resto le società di calcio sono aziende private che seguono le rispettive politiche. Detto questo, punto e a capo: perché La Gazzetta dello Sport, oggi, con un editoriale firmato da Fabio Licari, pare sostenere esattamente il contrario, vale a dire: le società non riescono a vendere, si ritrovano con esuberi di lusso – vedi l’Inter con Eriksen – e l’impossibilità di liberarsene denoterebbe appunto l’insostenibilità del sistema-calcio.

Leggiamo quanto scrive Licari su Eriksen, anzitutto: “Il lamento del danese, terrorizzato dall’idea di un altro anno in panchina, lui ex stella del Tottenham vicecampione d’Europa, è un grido di allarme non solo per l’Inter, ma per tutto il calcio – spiega infatti il giornalista – C’è qualcuno in ascolto? Rose ingrossate a dismisura dopo anni di ricchezza virtuale (ma ostentata), concentrazioni insensate di fuoriclasse in pochi club: tutte situazioni non più sostenibili”.

Licari le definisce situazioni insostenibili, ma la via più probabile è che il mondo del pallone provvederà a riorganizzarsi da sé, e di esempi del genere ne abbiamo anche all’estero, vedi Florentino Perez e il Real Madrid di cui pure scrive Licari: “Ha detto che al Real Madrid non sarebbe arrivato nessuno e ha mantenuto la promessa”, si dice a proposito del presidente dei Blancos.

Bene, ma che fare ora con Eriksen? “Può darsi che il danese dell’Inter sia pronto al gesto ‘estremo’ del taglio di stipendio pur di cambiare aria, sarebbe una bella eccezione, ma il discorso non cambia – continua l’articolo – Gli sprechi del passato si stanno rivoltando contro. Le vecchie campagne acquisti presentano ora il conto: giocatori presi a prescindere dall’utilità tecnico-tattica, sgarbi alle rivali, plusvalenze, controllo del mercato, favori, prestiti. Dopo certi patti, prima o poi il diavolo si presenta per riscuotere”.

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