15 Ottobre 2011

L’Inter affonda a Catania

 

Nel pantano del Massimino la squadra di Ranieri non riesce a mantenere il vantaggio iniziale firmato Cambiassoe si fa rimontare da un Catania che lotta su ogni pallone (gol di Almiron e Lodi su rigore).

COSI’ IN CAMPO – Con le assenze di Julio Cesar, Ranocchia, Chivu, Poli, Sneijder, Coutinho e Forlan, Claudio Ranieri manda in campo una formazione quasi obbligata, schierando i suoi undici in un 4-4-2. Adifendere la porta nerazzurra c’è Castellazzi; Maicon, Lucio e Samuel e Nagatomo compongono la linea difensiva. Centrocampo solido con Zanetti, Cambiasso, Muntari e Stankovic, al rientro da titolare. In avanti non c’è ovviamente Forlan, quindi è Diego Milito ad affiancare Pazzini. Il Catania scende sul terreno di gioco con un 3-5-2 che vede Andujar tra i pali; Legrottaglie, Spolli e Bellusci a comporre il pacchetto arretrato; Lodi e Almiron agiscono da mediani, Marchese e Izco giocano invece più larghi. Ricchiuti  supporta i due centravanti, Bergessio e Gomez.

FULMINE INTER – I padroni di casa iniziano la gara col piglio giusto: al 3′ Izco, un motorino sulla fascia destra, colpisce da fuori area, mentre un minuto dopo è Samuel a chiudere bene su Gomez, imbeccato da Ricchiuti. L’Inter sembra non riuscire a produrre nulla di buono, ma quando nessuno se lo aspetta Maicon riesce a piazzare un gran traversone dalla destra che Cambiasso trasforma in gol con un tiro a volo di sinistro a incrociare. E’ il 6′ minuto e l’Inter è avanti 1-0. Il gol è però un fulmine che subito scompare lasciando ritornare la gara sui binari iniziali. Al 13′ una conclusione di Almiron finisce a lato; poi è Izco a seminare il panico nell’area di rigore nerazzurra con un cross che attraversa tutta l’area di rigore. L’Inter cerca di controllare e arriva raramente dalle parti di Andujar. L’ultima occasione del primo tempo è su un contropiede (malinteso tra Nagatomo e Muntari) dell’onnipresente Izco: Gomez conclude in malo modo.

DA COSI’ A COSI’In quattro minuti la partita cambia. L’Inter perde un pallone in fase di impostazione e Gomez imposta il contropiede: palla a Bergessio che la porta fino al limite dell’area, la cede ad Almiron che con un raffinato tiro a giro gonfia la rete. E’ 1 a 1, ma non finisce qui. L’Inter cerca di riprendere coraggio spostando avanti il suo baricentro, ma dopo 2′ un altro contropiede procurerà l’occasione dagli undici metri a Lodi: Bergessio salta Castellazzi e cade, probabilmente dopo un contatto con il portiere nerazzurro. Orsato fiscia il penalty e l’ex Empoli realizza. A questo punto Ranieri cerca di inventarsi qualcosa con i cambi, ma gli ingressi di Alvarez e Zarate non portano quasi nulla. Finisce col Catania che in contropiede riesce ancora a pungere la retroguardia e a sfiorare il 3-1 con Catellani (subentrato a Gomez). Catania è in paradiso, l’Inter all’inferno.

CATANIA ? INTER 2-1 (0-1) MARCATORI: 6′ Maicon, 46′ Almiron, 50′ Lodi ® CATANIA (3-5-2): Andujar; Legrottaglie, Spolli, Bellusci; Izco, Almiron, Marchese, Ricchiuti (70′ Delvecchio), Lodi; Bergessio (65′ Maxi Lopez), Gomez (80′ Catellani). Allenatore: Montella INTER (4-4-2): Julio Cesar; Maicon, Lucio, Samuel (61′ Cordoba), Nagatomo; Cambiasso, Zanetti, Stankovic (59′ Alvarez), Muntari; Milito (59′ Zarate), Pazzini. Allenatore: Ranieri

IL MIGLIORE: Zanetti – Più che il migliore, si può dire che sia il meno peggio, quello che sbaglia di meno. Per lui intera partita in copertura delle sbavature altrui. IL PEGGIORE:  Milito – Mai imbeccato dai compagni in modo degno. Quando è in possesso di palla la perde quasi sempre. VOTO ALL’INTER: 5 – Le assenze sono troppe: basti dire che a centrocampo giocano quattro mediani. Ma 7/11 dei titolari di oggi sono scesi in campo a Madrid due anni fa e quella degli indisponibili non può essere la scusa per una prestazione troppo incolore. VOTO A RANIERI: 5,5 – Il buon Claudio fa quello che può, ma le risorse in panca sono limitate. L’errore più grande forse lo fa schierando dall’inizio un centrocampo di eccessiva sostanza, senza tanta qualità. LA PROSSIMA PARTITA: L’Inter è subito chiamata al riscatto Martedì prossimo in Champions. Ci saranno rientri importanti, ma la speranza è che a migliorare sia l’approccio alla gara.   Gianluigi Valente