25 Novembre 2019

Lippi: “Conte l’unico che poteva accorciare il gap con la Juve. Inter? Non diamola per spacciata in Champions”

L'ex ct della Cina in una lunga intervista

In una lunghissima chiacchierata sulle pagine del Corriere dello Sport, il focus di Marcello Lippi si è soffermato sulla lotta scudetto resa avvincente dal botta e risposta tra Inter e Juventus partita dopo partita. Attualmente sono ancora in testa in bianconeri con il punto di vantaggio sui nerazzurri mantenuto grazie alla vittoria dell’ultimo turno, ma la squadra di Antonio Conte nonostante i numerosi infortuni sta dimostrando di volersela giocare il più a lungo possibile. Ecco le parole dell’ex ct della Cina nell’intervista di questa mattina:

Lippi, la intriga il testa a testa per lo scudetto tra la Juve e l’Inter?
“Sì, è molto bello e sicuramente ha reso molto interessante l’inizio di stagione”.

Questo dualismo è destinato ad andare avanti fino a maggio o i bianconeri prenderanno il largo?
“Credo proprio che possa durare fino alla fine. Ad agosto pensavo che per il titolo avrebbero lottato in tre, ma il Napoli si è defilato e farà fatica a rientrare in corsa. Ancelotti è un tecnico molto bravo, una garanzia sotto questo aspetto, e sono convinto che migliorerà la squadra. Anche se la guiderà fuori dal momento difficile che sta attraversando ha però accumulato troppo distacco dalle prime”.

Dunque sarà il derby d’Italia per lo scudetto.
“Il campionato sarà più incerto rispetto agli ultimi anni e questo per il nostro calcio è un bene, anche se c’è una considerazione che dovrebbero fare tutti e che forse può far capire quale sarà il finale della storia”.

Conte forse ha impiegato meno tempo rispetto a trasformare l’Inter.
“Antonio sta facendo rendere tutti al massimo: cura ogni dettaglio, lavora tantissimo e riesce a trasmettere al gruppo i giusti stimoli in ogni incontro. E’ uno che fa la differenza e se c’era un tecnico che poteva accorciare in tempi così rapidi il gap tra la Juventus e l’Inter, quello era lui”.

Qual è stata finora la mossa vincente di Conte?
“Quella di coinvolgere l’intera rosa, di farsi seguire da tutti, di instaurare un feeling pazzesco nello spogliatoio. I calciatori sono stati bravi sul campo, ma lui non ha sbagliato una mossa e ha creato all’interno del gruppo un’unità d’intenti incredibile”.

Dal tono della sua voce lei si aspettava che ciò accadesse.
“Certo che me lo aspettavo. Io Antonio l’ho allenato e so che tipo di persona è: lui è un leader e un trascinatore. Conte sta facendo ‘solo’… il Conte e trascina gli altri. A dispetto degli infortuni e di un organico che è inferiore rispetto a quello della Juventus”.

Queste lacune da colmare lui le ha fatte risaltare chiedendo rinforzi alla dirigenza.
“A gennaio probabilmente la rosa dell’Inter sarà migliorata e questo permetterà ai nerazzurri di rimanere agganciati alla Juve, di lottare per lo scudetto fino in fondo, ma alla lunga…”.

Che tipo di giocatori servirebbero a Conte?
“Niente nomi. Qualche ricambio in più per fare un po’ di rotazione però gli farebbe comodo”.

Se la Juventus andasse avanti in Champions e l’Inter no, per i nerazzurri in chiave tricolore potrebbe essere un vantaggio?
“Contrariamente a quello che pensano tanti, io sostengo che arrivare in primavera ancora in corsa in Europa sia un toccasana. Altro che bruciare energie: far strada in Champions porta entusiasmo, fiducia nei propri mezzi e la squadra acquisisce personalità ed esperienza. Quando le cose vanno bene, la stanchezza non la senti”.

Sarri è già agli ottavi, mentre Conte ha bisogno di un miracolo per centrarli.
“La Juve deve provare ad arrivare prima nel suo girone e ha molte chances di farcela, ma non date per spacciata l’Inter: ha tanti infortuni, però a Praga può vincere e a quel punto si giocherebbe tutto contro il Barcellona a San Siro. Apro una parentesi: secondo me il Napoli alla fine passerà il turno e non darei per spacciata neppure l’Atalanta”.

Se dovesse scegliere, preferirebbe allenare l’attacco della Juventus o quello dell’Inter?
“Bella scelta… Sono due reparti davvero molto forti: Martinez è cresciuto tanto ed è diventato un giocatore importante; Lukaku l’ho sempre ammirato e in Italia sta facendo la differenza. Anche gli attaccanti della Juve però mi piacciono parecchio: lì chiunque giochi fa bene e non ho davvero preferenze tra quei tre”.

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