24 Ottobre 2020

Lo strano caso di Hakimi fa infuriare l’Inter, che ora accusa la Uefa. Non si escludono vie legali: la situazione

Il laterale marocchino è in attesa di un ulteriore tampone, dopo quello di ieri risultato negativo

Il caso Hakimi sta diventando un vero e proprio giallo. Il calciatore marocchino, infatti, era stato assente nella gara di Champions League contro il Borussia Mönchengladbach, poiché risultato positivo nella stessa giornata al Covid-19. Ieri, però, si è sottoposto nuovamente al tampone effettuato dal club e il risultato è stato negativo. Secondo quanto riportato da La Gazzetta dello Sport, questa è una vicenda che ha fatto infuriare l’Inter.

Nella mattina di mercoledì, cioè il giorno della partita di Champions, Hakimi si era sottoposto al test di rito organizzato dalla Uefa, insieme a tutti i suoi compagni. Il risultato era stato negativo, così il calciatore si è allenato in gruppo in vista del match serale. Alle 16.10 del pomeriggio, però, la Uefa ha comunicato una nuova valutazione del tampone, con risultato ‘debolmente positivo’. E’ scattato subito l’isolamento per il classe ’98, che però nel frattempo aveva già passato ore di allenamento insieme ai compagni.

Achraf Hakimi, Getty Images

Il club di Suning accusa un difetto di comunicazione da parte della Uefa, che avrebbe messo in pericolo di contagio molti calciatori della rosa di Conte. Visto il ritardo dell’avviso, oltretutto, non c’era più il tempo per effettuare un nuovo test e Hakimi ha dovuto saltare la gara contro i tedeschi. Ora l’Inter effettuerà un nuovo tampone al calciatore e qualora il risultato fosse ancora negativo, non si esclude il fatto di passare per le vie legali.

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