Chi meglio di Mircea Lucescu può presentare lo Shakhtar Donetsk, prossimo avversario dell’Inter in Europa League? Il tecnico rumeno ha allenato il club ucraino per 12 anni, e in un’intervista rilasciata ai microfoni del Corriere dello Sport avverte Antonio Conte della grande pericolosità degli avversari. Ecco le sue parole.
Partita – “In finale andrà lo Shakhtar perché è più forte! Stiamo parlando di una squadra plasmata nel corso degli anni, di un progetto vincente. Lì sono stato 12 anni e pezzo dopo pezzo abbiamo assemblato una rosa fortissima: leggetevi la formazione e noterete che 7 su 11 dei titolari sono elementi che ho allenato e portato io a Donetsk”.
Valori – “Cos’ha in più dell’Inter? Fiducia nei propri mezzi, talento e organizzazione di gioco. In questi anni, a parte un paio di gare nelle quali Fonseca aveva provato il 4-4-2 che aveva utilizzato al Braga, hanno sempre giocato con il 4-2-3-1, si conoscono alla perfezione e hanno movimenti sincronizzati oltre a un attacco dal potenziale incredibile. I miei Taison e Marlos sono fortissimi e sulla fasce, nei tre dietro il centravanti, fanno la differenza. Poi c’è Junior Moraes, uno che segna sempre e in ogni modo. Non so come mai le grandi si siano ancora accorte di lui perché è pronto per uno dei primi 5 campionati europei. Chi vince la Coppa? Lo Shakhtar. Dopo la Coppa UEFA che abbiamo vinto noi nel 2009, è tempo per un altro trionfo”.
Conte – “È un grande allenatore e quest’anno la sua Inter ha fatto un campionato importante accorciando il gap con la Juventus. La prossima stagione migliorerà ancora e magari arriverà uno Scudetto dopo tanti anni di attesa. Antonio è bravo: l’ho sfidato con lo Shakhtar quando era alla Juventus e da allora ha acquisito ancora più esperienza. È un vincente, mi aspetto che la metta sul piano dell’aggressività, proprio come contro il Bayer Leverkusen. Anche i tedeschi palleggiavano bene e i nerazzurri li hanno attaccati alti per non far sviluppare loro l’azione: faranno lo stesso con lo Shakhtar che però secondo me ha più qualità e velocità. Conte dovrà stare attento alla fasce e puntare sulle ripartenze che possono essere l’arma per cambiare la sfida. Lukaku? Sarà un bel test perché è in gran forma e con quel fisico può essere dominante, ma là dietro agli ucraini chili e centimetri non mancano”.
Inter – “Tutti sanno che ho un debole per l’Inter: l’ho allenata e quella squadra mi è rimasta nel cuore, ma allo Shakhtar ho tanti ex giocatori e persone alle quale voglio bene. Sono legato a loro perché abbiamo condiviso grandi soddisfazioni. E poi dal prossimo anno, con Pirlo e Baronio alla Juventus, anche tifare per l’Inter in Serie A non sarà più così semplice per me…”.
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