Maicon: “Sicuro delle qualità di Chivu. Dumfries molto forte”
Le parole dell'ex terzino
Intervistato questa mattina sulle pagine di Tuttosport, Maicon è tornato a parlare della sua Inter e delle prospettive dei nerazzurri in vista della nuova stagione. Dall’arduo compito affidato al suo ex compagno e amico Cristian Chivu, alle parole spese per il suo erede in maglia interista, Denzel Dumfries. Questi alcuni passaggi dell’intervista dell’ex terzino brasiliano:
Partiamo subito forte: chi è la favorita per lo Scudetto?
“Dico il Napoli. Chi parte col tricolore sul petto è sempre la squadra da battere, anche se come rosa l’Inter resta la più forte”.
I nerazzurri in estate hanno scommesso sul suo amico Chivu in panchina. Se lo aspettava?
“Cristian quando giocava era già una sorta di allenatore in campo. Lui e il Cuchu Cambiasso ci guidavano in partita, dettando i movimenti ed erano sempre molto attenti a ogni aspetto tattico durante gli allenamenti. Ero sicuro che Chivu avrebbe fatto carriera in panchina e sono convinto possa fare davvero bene con l’Inter. È molto preparato”.
Caratterialmente può reggere le pressioni di una piazza esigente come quella interista col peso dell’eredità lasciata da Inzaghi?
“Certo che sì. Chivu è un gentleman e una persona eccezionale dal punto di vista umano, ma si sa far rispettare quando serve”.
Dumfries nei mesi scorsi ha raccontato di ispirarsi a lei. Le piace come suo erede?
“Moltissimo. Ho apprezzato tantissimo queste sue parole. Denzel è veramente forte e ha un po’ delle mie caratteristiche. Fa la differenza sulla fascia”.
Restando in tema di terzini: il suo podio dei migliori laterali destri della Serie A?
“In vetta metto Dumfries e poi Dodò che negli ultimi è cresciuto tantissimo. Ovviamente non posso non citare Di Lorenzo, che da anni resta uno dei migliori”.
I duelli tra l’Inter e la Vecchia Signora le rievocano dolci ricordi.
“Nel 2010 segnai alla Juve il gol più bello della mia carriera. Una rete fondamentale nella corsa allo Scudetto. Fu un gesto tecnico incredibile. Non ebbi neanche tempo di pensare: spiove il pallone, lo stoppo, faccio il sombrero ad Amauri e tiro all’incrocio! Poteva finire in tribuna, ma è andata bene”.