24 Febbraio 2025

Marotta: “L’Inter vince e perde, partecipa a tante competizioni”

Le parole del presidente nerazzurro

Questa mattina il presidente dell’Inter, Beppe Marotta, è intervenuto al convegno chiamato “Costituzione e Sport: meno burocrazia per migliorare la qualità della vita e favorire la crescita sociale ed economica” che si è svolto a Milan presso la sede della Regione Lombardia. Il presidente nerazzurro ha parlato di diversi temi legati anche al calcio italiano odierno fornendo alcuni consigli su come possa migliorare.

In primis Marotta ha riconosciuto l’importanza del far crescere i giovani in contesti sani e che non sia sempre fondamentale il risultato ma per questo serve anche il supporto delle famiglie dei ragazzi: “Il vero problema oggi, aldilà delle strutture carenti, per i giovani sono le eccessive aspettative dei genitori. Quello che noi dobbiamo trasmettere è proprio l’educazione allo sport. Quando si parla da presidente dell’Inter si parla di una squadra che vince, perde, e che partecipa a tante competizioni. Ma non tutti pensano alla valenza sociale del club, visto che abbiamo circa 700 tesserati tra tutte le varie squadre. Noi dobbiamo guidare questi ragazzini in un percorso di crescita, lavorando sui genitori che ripongono aspettative eccessive. In certi casi noi siamo come dei genitori, perché è delicato l’approccio a questi ragazzi. In un club come l’Inter poi c’è una selezione molto rigida, ma senza perdere l’obiettivo che lo sport sia una palestra di vita”.

Poi il presidente dell’Inter ha parlato anche di alcuni aiuti economici che possono arrivare dal Governo per aiutare anche le società dilettantistiche: “La nostra Costituzione riconosce il valore educativo dello sport, ma bisogna poi metterlo in pratica. Una volta c’era l’imprenditore anche locale che gestiva un club, oggi in Serie A dodici società sono di proprietà straniera e meno male direi. Oggi molte famiglie sono costrette a non poter iscrivere tutti i figli ad una scuola calcio perché le società dilettantistiche sono costrette a far pagare delle rette per giocare. Dovrebbe intervenire la politica, io conosco bene il ministro dello Sport e ho fiducia in lui. Serve che nelle scuole venga valorizzato sia l’aspetto didattico che quello ludico o sportivo. Oggi il vero problema sono le strutture, noi come Serie A con 1,2 miliardi che versiamo all’erario siamo tra i maggiori contribuenti, e allora una defiscalizzazione per chi investe nello sport potrebbe aiutare a dotarsi di strutture per essere anche un polo attrattivo per i giovani”.