5 Maggio 2021

Moratti: “Felice per Mourinho. Prima chiamata per lo scudetto? Un emozionato Zhang”

Le parole dell'ex presidente nerazzurro

11 anni dopo la sua creatura, l’Inter è tornata campione d’Italia, cucendosi il 19° scudetto della sua storia. Massimo Moratti nella giornata di oggi è stato intervistato ai microfoni di Gian Luca Rossi sul suo canale YouTube dove ha parlato del trionfo nerazzurro e del ritorno di José Mourinho in Italia.

Mourinho e Moratti, Getty Images

 

Ecco le sue parole:

MOURINHO – “Mi sorprende, mi fa tantissimo piacere lui. Il campionato diventa bellissimo, più interessante. Un ritorno all’Inter? Quest’anno sarebbe stato comunque difficile visto che abbiamo un allenatore che ha vinto il campionato. E’ stata comunque una scelta interessante della Rome e di Mourinho”.

CONTE – “Non ci sono dubbi che un allenatore che ha avuto questo successo debba restare. Le sue dichiarazioni mi hanno lasciato un po’ così, ma forse è il suo carattere. Credo stia solo aspettando di chiarire la situazione, che sarà chiarita in maniera positiva”. 

SUNING AFFIDABILE – “Per come l’abbiamo conosciuta noi era affidabilissima e dovrebbe esserlo tutt’ora. Mi affido alle loro parole in questo momento, sono convinto che non parlino a vuoto. Se dicono di voler restare e migliorare l’Inter ci devo credere. Faranno quello che gli è consentito fare. Zhang ha chiesto la fiducia dei tifosi”. 

SCUDETTO – “Subito dopo il pareggio dell’Atalanta la prima telefonata che ho ricevuto è stata di Zhang, e doveva essere il contrario. E’ stato gentilissimo, con una voce contenta ed emozionata. Mi ha fatto piacere. Uno scudetto simile ai miei? No, faccio fatica ad associarlo. La cavalcata di Mancini è stata una vittoria nata fin da subito. L’ho avvicinato al campionato di Trapattoni”. 

LUKAKU – “Assolutamente il simbolo di questa Inter, ma anche qui torniamo a Conte. Un giocatore di buonissime qualità che quest’anno sono migliorate ancora di più. Anche psicologicamente si è trovato bene”. 

ENTRARE IN SOCIETA’ – “Tirare la giacca per dare una mano? Nono, cercherò di stare in camicia”. 

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