20 Settembre 2021

Chi è Mattia Sangalli: il talento convocato da Inzaghi per Fiorentina-Inter

Capitano della Primavera di mister Chivu, giocatore dal grande carisma con il cuore nerazzurro fin da piccolo

Mattia Sangalli (@Getty Images)

Soltanto l’anno scorso entrava nel gruppo Primavera, ora si ritroverà in panchina con giganti come Alexis Sanchez. La convocazione da parte di Simone Inzaghi di Mattia Sangalli ha il sapore di un sogno che diventa realtà. Il centrocampista è un classe 2002, 19 anni – di cui 15 in nerazzurro – e da questa stagione ha anche iniziato a indossare la fascia da capitano della formazione di mister Chivu. Con il forfait di Vidal, Inzaghi ha deciso di puntare proprio su di lui, sul milanese doc con la famiglia tutta interista. Se non è un sogno questo.

Mattia Sangalli (@Getty Images)

IL PERCORSO – La strada per arrivare alla tanto bramata convocazione in prima squadra non è state delle più dritte. Sangalli fa parte dell’annata 2002 come Esposito, Stankovic e Pirola ma ci ha messo più tempo – quello che serviva – per arrivare allo stesso punto. Lui è all’Inter da quando ha 4 anni (come il numero della maglia che indossa con la Primavera, ma con i “grandi” vestirà la 38) e nelle varie trafile giovanili gli allenatori lo hanno spesso premiato con la fascia nonostante non fosse quasi mai il leader tecnico della squadra. Insomma, il ragazzo deve avere carattere da vendere.

Mattia Ronald Sangalli (@Getty Images)

LE CARATTERISTICHE – Si tratta di un mediano – ha praticamente giocato sempre in questa posizione – ma sa comunque essere duttile nel suo ruolo: centrocampo a 2 o 3 non fa quasi differenza. Agli inizi, non spiccava per doti tecniche ma ora sta diventando sempre più preciso e, soprattutto, fa spesso la cosa giusta, utile che in quel momento serve. Non ruba l’occhio quando lo si vede giocare, ma l’attenzione dei suoi allenatori sì. Un giocatore pragmatico, quindi, ma che non rifiuta l’affacciarsi avanti: infatti, qualche volta ha estratto dei conigli preziosi dal cilindro anche se quello del tiro è un aspetto su cui deve ancora migliorare.

Non stiamo quindi parlando di un Maradona – ma non ci sarebbe nemmeno bisogno di fare i soliti e ritriti paragoni – ma di un giocatore con la sua identità con alcuni risvolti ancora da scoprire. Quello che conta ora è che un ragazzo milanese e interista si siederà sulla panchina nerazzurra insieme ai professionisti della Serie A: come più volte avrà sognato e sperato il ragazzo, anche di fronte alle tante difficoltà che una carriera (corta e che deve ancora praticamente spiccare il volo) gli ha presentato.

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