9 Dicembre 2017

Stramaccioni: “Juve-Inter? Nel 2012 fu una soddisfazione. Icardi mi ha preso alla lettera. E sullo scudetto…”

Le parole dell'ex tecnico nerazzurro che fu il primo a battere la Juve nel nuovo stadio

Stramaccioni (©Getty Images)

Stramaccioni Inter

Andrea Stramaccioni, ex tecnico dell’Inter, fu il primo a battere la Juventus nel suo nuovo stadio. L’attuale tecnico dello Sparta Praga ha parlato al Corriere dello Sport della sfida di questa sera e dei ricordi di quel 1-3 indimenticabile. Ecco le sue parole:

3 NOVEVMBRE 2012 –Una grandissima soddisfazione per tutti. Per l’andamento del match quella fu una delle vittorie più memorabili dell’interismo, un successo davvero incredibile: ribaltammo il risultato dopo una serie di errori arbitrali che avrebbero fatto spaccare la tv a qualsiasi tifoso, contro i più forti, nello stadio dove i bianconeri avevano solo vinto e schierando tre punte senza paura. Un trionfo memorabile. Ricordo tutto. Mi feci male alla mano sulla mancata espulsione di Lichtsteiner per un fallo su Palacio. Tutto questo dopo il gol dell’1-0 in fuorigioco di 3 metri. Ero giovane e impulsivo“.

MILITO, CASSANO, PALACIO –Tre grandi campioni secondo me complementari: due seconde punte differenti, una di infinito talento come Cassano, l’altra con un incredibile fiuto del gol e capace di fare movimenti senza palla pazzeschi come Palacio. E poi lui, il Re dell’area di rigore, il Principe Milito“.

SCUDETTO DOPO QUELLA VITTORIA – “Eravamo lì (-1 dalla Juve, ndr), peccato. La serie incredibile di infortuni e le prime voci sulla cessione del club rovinarono tutti gli equilibri“.

VITTORIA PIU’ IMPORTANTE –Insieme a quelle nei derby di Milano“.

STAGIONE 2012/13 –Non ero di certo contento, ma è incredibile come con l’Inter, gli interisti e l’interismo siamo e saremo sempre legati“.

MORATTI –Lo sento spesso e gli voglio bene. E’ unico. Il suo volto negli occhi di tutti gli italiani rappresenterà per sempre l’Inter“.

CASSANO – “Chiarito dopo la lite in spogliatoio? Con Antonio ancora no, ma capiterà sicuramente“.

JUVE-INTER? –Equilibratissima e aperta. Mai come questa volta sono fiducioso. Juventus è favorita? Si perché gioca in casa, allo Stadium“.

ALLEGRI – “Sa cambiare pelle quando le cose… “non gli quadrano”. Lo stimo molto perché secondo me è la cosa giusta da fare“.

SPALLETTI –Ha immediatamente azzeccato il blocco dei 13-14 giocatori su cui puntare forte, senza “perdere per strada” gli altri. Ha dato alla squadra certezze difensive che in passato erano mancate e proprio la solidità del pacchetto arretrato può essere una chiave per far bene a Torino. L’impatto di Spalletti è stato impressionante e solo il percorso incredibile di Juve, Napoli e Roma lo rende meno impressionante di quello che è”.

CHI DECIDE IL MATCH – “Icardi e Dybala“.

ICARDI –Ogni volta che lo incontro o ci scriviamo un messaggio ricordiamo quello che poteva succedere. Eravamo in Saras, prima di Natale, Moratti, Branca, Ausilio ed io. Decidemmo che Mauro sarebbe stato il dopo-Milito e l’Inter lo acquistò. Vi racconto anche un aneddoto: qualche settimana dopo giocammo contro la Samp a Marassi e nel sottopassaggio dissi a Icardi: “Qui bellissimo stadio, ma fra qualche mese devi cominciare a segnare anche a San Siro”. Mi ha preso “troppo” alla lettera ed è diventato semplicemente una macchina da gol“.

INTER DA SCUDETTO – “Non dico niente, ma ci credo“.

SPARTA PRAGA – “Lo Sparta Praga è un club con milioni di tifosi e una storia che rappresenta una nazione. Sono orgoglioso di essere il primo allenatore straniero. Purtroppo sono 3 anni che siamo lontani dal vertice e questo è il momento più difficile per una società vincente: la ricostruzione di un ciclo. Ci sono passate anche le big italiane, Inter e Juve comprese. Siamo a 4 punti dalla zona Champions con il girone di ritorno da giocare. Non sarà facile, ma ho fiducia“.

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