Inter-Torino, Chivu: “Siamo un cantiere aperto. Mercato? Linea comune con la società”
Le parole del tecnico nerazzurro
Prima giornata del campionato di Serie A 2025/26 alle porte e in questa vigilia di Inter-Torino, il tecnico nerazzurro Cristian Chivu interviene in conferenza stampa per presentare la partita del primo turno di campionato.
Di seguito in diretta le risposte dell’allenatore dell’Inter alle domande della stampa in questa conferenza stampa che segna l’inizio ufficiale della stagione nerazzurra con il primo match subito in casa a San Siro.
La conferenza stampa di Cristian Chivu alla vigilia di Inter-Torino
PREPARAZIONE – “Abbiamo lavorato bene, è stata una preparazione breve ma intensa. I giocatori si sono messi bene a disposizione. Siamo ancora un cantiere aperto e vogliamo migliorare in tutto, ma siamo pronti”.
MERCATO –“Avevamo scelto qualche nome, ma purtroppo le società con cui abbiamo trattato hanno dichiarato il giocatore incedibile, un po’ come fatto da noi coi nostri. Tutti hanno il diritto di farlo. Siamo stati coerenti con una linea giovane dettata dalla società, sono arrivati giocatori comunque già pronti per darci una mano”.
ORIALI – “Parole Oriali? Sono d’accordo con Allegri che dice che chi vince è sempre favorito. Oriali è un amico, ma con la squadra che avevano e con quello che hanno speso direi che la favorita è il Napoli”.
APPROCCIO – “Bisogna capire che la preparazione di una stagione non è mai quello che affronti. Bisogna gestire i momenti belli e i momenti meno belli soprattutto. C’è sempre un momento nel quale se non riesci a portare a casa il risultato è difficile. Penso all’Inter a Kiev nel 2010. Serve per arrivare in fondo alla stagione per vedere cosa puoi fare, dove sei e cosa ti manca per ottenere gli obiettivi”.
MERCATO APERTO – “Mercato aperto mentre si gioca? Conta poco cosa pensiamo perché sono regole imposte dalla Uefa e dalla FIfa. Vorremmo tutti essere sereni e avere tutte le cose al loro posto. Fare l’allenatore è gestire questi momenti e gestire i giocatori con questi pensieri. Mi diceva un grande allenatore, che la cosa più semplice è il campo, il resto sono solo problemi. Sarebbe meglio iniziare una stagione sapendo qual è il futuro della tua rosa, ma fa parte del gioco e bisogna saper prevenire queste incognite”.
TIMORI – “Io non temo niente, perché abbiamo lavorato bene e tanto. Quando sei onesto con te stesso e con il lavoro fatto, quando sei preparato e hai lasciato alle spalle il passato, non devi temere niente. Si fa sempre il meglio per raggiungere l’obiettivo. La mentalità fa la differenza, perché se hai un obiettivo sai quali sono i passi. La prima partita è sempre la più importante”.
PRESSIONI – “Sono consapevole di essere allenatore dell’Inter e so la responsabilità che ho. Sono sereno perché ho imparato che quando dai il massimo le cose sono semplici. Poi non sai mai se ci riesci. Non vedevo l’ora che il campionato iniziasse, tutti noi preferiamo giocare che aspettare. Siamo felici, sereni e motivati. Il campo ci farà sapere come siamo messi”.
RINFORZI – “Altri acquisti? Con la società abbiamo linea coerente e condividiamo gli stessi pensieri. Sono contento del mercato oggi, di aver mantenuto una linea di investire sui giovani e che aumentano il valore della rosa. Noi preferiamo la qualità piuttosto che la quantità. Vogliamo giocatori pronti, ma sappiamo che con i giovani bisogna lavorare di più. Credo che in questo contesto, con giocatori importanti, l’inserimento è più facile, grazie anche al lavoro dello staff e della società”.
TORINO – “Il Torino ha investito bene, ha cambiato allenatore, ma la struttura è rimasta più o meno la stessa. Il nuovo allenatore è sempre un’incognita, ma Baroni gode della mia stima e mi aspetto un Toro che si giocherà le sue carte. Si misureranno con una squadra sulla carta più forte di loro: non hanno niente da perdere e vorranno fare risultato. Sanno giocare, hanno principi e sono in salute”.
STILE DI GIOCO – “Sono arrivato in Italia nel 2003 e sono maturato calcisticamente in Italia, senza dimenticare i primi anni all’Ajax che è un calcio diverso. Non esiste una metodologia e una regola, ci sono mille sfumature e serve sensibilità. Non esiste una regola di calcio, esistono idee e principi. Qualcuno dirà che sono inesperto, ma le esperienze della mia vita mi fanno vedere il calcio in maniera diversa. In Italia siamo un po’ schiavi dei risultati e non c’è tempo per portare avanti le idee. Il PSG l’anno scorso ha giocato i play-off in Champions. Non esiste una regola, ma esiste il tempo e una maturità di tutti. Nell’Inter, purtroppo e per fortuna, bisogna subito partire forte, perché le aspettative e gli obiettivi sono alti”.
CURVA – “Protesta Curva a San Siro? Spero non influisca sui miei giocatori. Spero che la situazione si risolva il prima possibile, perché la squadra ha bisogno di essere sostenuta, perché il tifo è importante e che avremo il sostegno di tutto lo stadio”.
CAMBIO DI STRATEGIA – “Cambiato obiettivi di mercato? Ho detto che voglio qualità e non quantità, ma abbiamo individuato giocatori di qualità che non siamo riusciti a prenderli non per colpa nostra. Abbiamo preso giocatori di quantità che possono alzare comunque il livello della squadra”.