14 Dicembre 2021

TS – Hakimi e Lukaku, destini beffardi: lontano dall’Inter non sorridono

Cosa sta succedendo ai due assi?

Gli addii clamorosi dell’Inter Scudettata della scorsa estate, Hakimi e Lukaku, sembravano una sentenza: i due calciatori, finalmente in club di respiro europeo, sarebbero sbocciati definitivamente, mentre i nerazzurri sarebbero sprofondati in una crisi tecnica. Dopo 4 mesi però, le cose stanno andando leggermente diversamente.

Come sottolineato anche da Tuttosport, contro ogni previsione la situazione si è clamorosamente ribaltata. L’Inter di Inzaghi, pur senza stelle che si impongono sulle altre, vola sulle ali dell’entusiasmo, esprimendo un gioco meraviglioso e mai visto prima ad Appiano. Tutti giocano, tutti segnano e si divertono. E, soprattutto, tutti insieme vincono. Hakimi e Lukaku invece sembrano aver perso lo smalto lontano da San Siro, come se parte dell’incantesimo fosse finito. Nessuno discute le loro qualità, ma sembra che, in una nuova realtà, contro nuovi avversari e con nuovi compagni, la magia che li permeava si sia esaurita improvvisamente.

Romelu Lukaku, Achraf Hakimi esultanza, Getty Images

Lukaku, che ha patito anche un infortunio alla caviglia tra ottobre e novembre, non segna in Premier League addirittura dall’11 settembre, mentre Hakimi non esulta in Ligue 1 dal 22 settembre e non serve un assist dal 29 agosto. E in Champions la situazione non migliora, anzi. Insomma i ruoli delle previsioni estive sembrano essersi invertiti e nelle tifoserie di PSG e Chelsea iniziano i primi malumori. I due erano arrivati in pompa magna, come salvatori della patria, ma non si stanno minimamente imponendo. Finora si sono dimostrati corpi estranei, che anziché migliorare il gioco delle rispettive squadre lo hanno invece peggiorando, non integrandosi con i nuovi schemi ed i nuovi compagni, come ha ovviamente evidenziato la stampa specializzata dei rispettivi campionati.

Vuoi vedere che, adesso come adesso, sono loro ad avere più nostalgia dell’Inter che viceversa? Specie Lukaku, reo di aver abbandonato la barca volontariamente, a differenza di Hakimi, che sarebbe rimasto volentieri ma è stato ceduto per esigenze di bilancio. Una cosa è certa, ad agosto nessuno avrebbe messo in conto una situazione simile.

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