4 Febbraio 2022

TMW – Clamoroso: la Lega Serie A progetta un torneo negli USA durante i Mondiali

Tutte le 20 squadre negli States, giocheranno i calciatori non convocati con le Nazionali

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La notizia – potenzialmente una bomba sul prossimo futuro del calcio italiano – l’ha lanciata, nel tardo pomeriggio di oggi, TuttoMercatoWeb.com. Ne diamo subito la sintesi: la Lega Serie A starebbe valutando – per il periodo in cui, tra novembre e dicembre 2022, il campionato di calcio sarà fermo per i Mondiali in Qatar – di trasferire tutte le 20 squadre di Serie A negli Stati Uniti per disputare un torneo impiegando i calciatori non convocati per la rassegna mondiale dalle rispettive Nazionali. A parlarne, al noto sito, è Andrea Butti, Head of Competitions della Lega, che spiega come il progetto sia tuttavia ancora “in una fase embrionale”.

Il retroscena

Secondo TuttoMercatoWeb.com, questa idea prenderebbe le proprie mosse dall’apertura di un ufficio della Lega Serie A a New York nello scorso mese di dicembre, un evento che ha consentito alla Lega, di fatto, di insediare nella Grande Mela un punto strategico per le politiche del massimo organismo calcistico nazionale con gli sponsor e con i broadcaster statunitensi. Ed è proprio per sondare gli umori e le impressioni di sponsor e broadcaster che Luigi De Siervo (amministratore delegato della Serie A) e Michele Giacarrese (direttore marketing della Lega) si sono recentemente recati a New York in quella che viene definita una “missione esplorativa”: l’obiettivo era capire quale sarebbe stata l’accoglienza degli interlocutori statunitensi dinanzi a un simile progetto e verificarne la fattibilità.

Sponsor e broadcaster

Un punto cruciale, chiaramente, sarà quello degli sponsor, atteso che per spostare venti squadre di Serie A dall’Italia agli Stati Uniti – ed eventualmente anche da un capo all’altro degli Stati Uniti – presenterà dei costi non indifferenti. Pare che le società siano state primariamente informate del progetto messo in cantiere dalla Lega già nell’ultima Assemblea. Peraltro, un’altra Assemblea è convocata per il prossimo 7 febbraio: ufficialmente all’ordine del giorno c’è l’elezione del nuovo presidente dopo le dimissioni di Paolo Dal Pino, ma non è detto che, almeno nei corridoi, qualche discorso in più su questo progetto non possa essere portato avanti. A oggi sembrerebbe che la maggior parte dei club di Serie A abbia manifestato un parere positivo: certo è che nessuno – specialmente i club minori – potrà dare il definitivo benestare prima di conoscere tutti i dettagli operativi del progetto, soprattutto con riferimento alle garanzie e alle coperture, nonché ai diritti televisivi.

Come si svolgerà

Qualche indicazione in più, invece, la si ha su quella che dovrebbe essere l’organizzazione dell’ipotetico torneo. Il campionato di Serie A rimarrà sospeso dal 13 novembre a inizio gennaio, e il torneo con i giocatori non convocati dalle Nazionali dovrebbe svolgersi in concomitanza con il Mondiale qatariota (21 novembre-18 dicembre). In tutto, dovrebbe durare una ventina di giorni: a una fase a gironi iniziale seguirebbe una fase a eliminazione diretta sul modello dei tabelloni tennistici con quarti, semifinale e finale. L’idea della Lega sarebbe quella di disputare il torneo permettendo alle società di vivere, giocare e allenarsi – sostanzialmente – nello stesso luogo: un modello potrebbe essere la “bolla” NBA del 2020. Chiaramente le società non utilizzeranno tutte gli stessi impianti sportivi: ma dovrebbe essere garantita una certa concentrazione delle sedi e dei villaggi delle varie squadre, anche per evitare di sottoporre i giocatori a trasferte eccessivamente lunghe e potenzialmente foriere di pericoli anche sotto il profilo del rischio contagio da Covid, qualora dovesse permanere la situazione di emergenza anche per quel periodo.

Si può fare?

Sono stati sollevati alcuni dubbi circa la regolarità di indire un torneo afferente alla Lega Serie A – o comunque di svolgere competizioni in quel contesto – durante i periodi che, ufficialmente, prevedrebbero una pausa per le Nazionali. A tale proposito, la tesi della Lega è che l’unico obbligo in capo alla stessa sarebbe quello di rilasciare i giocatori se convocati dalle rispettive Nazionali. Del resto, gli esempi della MLS statunitense o della J League giapponese, che continuano le competizioni anche in concomitanza con i Mondiali (quando questi vengono disputati d’estate, cioè sempre, sinora), sarebbero esempi paradigmatici in tal senso. Altri dubbi riguardano la fruibilità in Italia di una simile competizione. E’ vero che questo eventuale torneo servirebbe a espandere il marchio della Lega Serie A negli States e all’estero, ma quando in Italia sono le 19 a New York sono le 13: per rendere un simile torneo visibile in Italia in orario serale, le squadre dovrebbero scendere in campo nel primo pomeriggio. A tale proposito pare che l’ultima gara di ogni giornata si giocherà alle 22 italiane, dunque alle 16 newyorkesi. Questo anche per scongiurare il pericolo di contemporaneità con le gare del Mondiale. I fatti, per ora, sono questi. Adesso si attendono le reazioni.

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