25 Dicembre 2019

Handanovic: “Orgoglioso di essere capitano dell’Inter. Scudetto? Dobbiamo lavorare più degli altri. Su Conte…”

Intervista di Natale per l'estremo difensore nerazzurro

E’ stato un secondo semestre di 2019 assolutamente positivo per la nuova Inter di Antonio Conte. Tra momenti esaltanti ed altri in cui vi è stato bisogno di assimilare gli errori per poter accumulare esperienza e diventare più forti, tutte le tappe di questa nuova stagione sembrano aver fortificato partita dopo partita il carattere della formazione nerazzurra. Il capitano interista, Samir Handanovic, per fare un bilancio di questa prima parte della nuova annata, è stato intervistato ai microfoni di Sky Sport. Ecco l’intervista completa dell’estremo difensore sloveno.

CAPITANO – “Essere capitano dell’Inter è una responsabilità di cui sono orgoglioso. Cerco di rispettarla sia in campo che fuori, mi rende orgoglioso questo gruppo, abbiamo iniziato sei mesi fa partendo dalla Cina, con nuovo mister e nuova filosofia. Abbiamo fatto passi in avanti, abbiamo ancora margine di miglioramento. C’è molta disponibilità, questo gruppo avanti tutto insieme”.

AMBIZIONI – “Competere e vincere? Abbiamo il dovere e l’ambizione per provarci, poi ci sono tanti fattori in mezzo. La società sta facendo passi in avanti, il nostro percorso di crescita è evidente. La causa comune è alla base. Il rispetto i compagni lo guadagnano in campo, non per forza si dev’essere amici per andare d’accordo. Il rispetto in campo è importante”.

FATTORE CONTE – “Perché fa la differenza? Penso di averlo capito. Si mette sempre in prima persona, lo fa vedere ogni giorno sul campo. A lui interessa veramente solo il rettangolo di gioco, non quello che scrivono i giornali. Valuta lavoro e sacrificio da parte di tutti”.

CONSAPEVOLEZZA – “C’è una partita che ci ha dato consapevolezza, che vorremmo vivere e non rivivere. E’ quella di Dortmund, una partita non chiara, in cui si può vedere e capire che ci sono passi da fare. Io la vorrei rivivere, ma anche no. Anche quella con il Barcellona”.

CHAMPIONS LEAGUE – “Ci ha dato consapevolezza di tante cose, ma ha lasciato una ferita aperta e tanta rabbia”.

CARRIERA – “E’ un momento di consapevolezza e maturità. Cerco di migliorare nel lavoro quotidiano, non cambia tanto. Mi rivedo per analizzare e correggere gli errori. Non ho rimpianti, ho rimproveri sul mio carattere. Sono orgoglioso dei valori e dell’etica che mi hanno trasmesso i miei genitori, che insieme a mia moglie voglio trasmettere ai miei figli”.

LUKAKU E LAUTARO – “Così bene? Sì, me l’aspettavo e mi aspetto di rivedere con loro Alexis, un altro giocatore molto importante che è mancato”.

SCUDETTO – “Sarò soddisfatto se tutta la squadra avrà dato tutto. Scudetto? Volete tutti che noi la pronunciamo, la pronunciano tante squadre ad inizio campionato è sembra facile. Ma non è così, dobbiamo lavorare e sacrificarci più degli altri, solo così possiamo diventare grandi. Chiudo dicendo che siamo work in progress”.

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