18 Novembre 2017

Ultimatum Joao Mario: un mese e mezzo per prendersi l’Inter. Altrimenti…

Il centrocampista portoghese, che viaggia fra voci di mercato ed incertezza tattica, è chiamato alla svolta

Una volta sborsati i famosi 45 milioni nel 2016, l’Inter accolse l’arrivo del suo “tuttocampista”: Joao Mario, un giocatore in grado di fare tutto, si diceva. Prima che il termine diventasse di moda, a San Siro levava le tende un certo Dejan Stankovic nel 2014, colui che nel corso degli anni si è scoperto davvero capace di ogni cosa nel reparto mediano. Successivamente sono stati descritti allo stesso modo i vari Guarin, Kovacic, per certi versi Brozovic ed infine proprio Joao Mario. Sono diversi fra loro per caratteristiche, ma ad accomunarli c’è il fatto che sono stati schierati nei ruoli più disparati: davanti alla difesa, da mezzali, da esterni o trequartisti. Più per necessità dettate dal momento, se non proprio inadeguatezza a ricoprire zone più delicate.

In questo primo anno e mezzo in nerazzurro, Joao ha fatto fatica ad affermarsi da titolare, e non ha mai gradito troppo la cosa. Il rientro anticipato negli spogliatoi nella trasferta con la Lazio lo scorso anno è stato il primo campanello d’allarme di un caso mai davvero esploso, ma che rischia di concludersi silenziosamente nella prossima finestra di mercato. Spalletti getta acqua sul fuoco sottolineando la presenza di una folta concorrenza, ma le dichiarazioni che ha lasciato di recente il giocatore dal Portogallo sono l’ennesimo sintomo che qualcosa non funziona. E le ultime quattro gare sono state emblematiche in tal senso: appena due spezzoni nel finale contro Napoli e Samp, zero minuti nelle gare con Verona e Torino. Ad oggi il portoghese non dà le necessarie garanzie, tecniche e tattiche, nemmeno per un impiego part-time. Contro la Sampdoria per esempio, con la partita che si stava pericolosamente riaprendo, il numero dieci nerazzurro ha gettato all’ortiche diversi palloni, compreso un contropiede sfumato per il suo intestardirsi in un futile dribbling.

L’ingente investimento ed il bagaglio tecnico che ha lasciato intendere di possedere, fanno ora riflettere il popolo nerazzurro, timoroso di trovarsi di fronte a quello che potrebbe rivelarsi l’ennesimo rimpianto. Al solito, i mezzi per fare bene ci sono, quello che manca ancora è la continuità e l’abnegazione. L’Inter intanto, anche per non rischiare un’eccessiva svalutazione del suo cartellino,  si sta guardando intorno, con il probabile arrivo di Ramires a gennaio e la ventilata la possibilità di uno scambio con Pastore. Il tempo per Joao è quasi scaduto, sta a lui dimostrare a Spalletti che può rendersi utile alla causa. A cominciare dal suo possibile impiego, dal primo minuto o a gara in corso, contro l’Atalanta domani sera.

 

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