17 Aprile 2020

Zenga a cuore aperto: “Sono nato e morirò interista. Nainggolan? Vorrei tenermelo stretto”

L'ex nerazzurro, oggi allenatore del Cagliari, racconta la sua fede legata alla Beneamata

Intervistato dai microfoni di TeleLombardia in occasione di QSVS, l’allenatore del Cagliari Walter Zenga, protagonista di una lunga carriera all’Inter, ha parlato di diverse tematiche vicine ai nerazzurri.

NAINGGOLAN “Ho trovato un ragazzo disponibilissimo a qualsiasi situazione. Quando ho sentito di Vidal ho sempre pensato: perché prenderlo se hai uno come Nainggolan. Sono contento di averlo con me perché è uno che fa la differenza. Me lo terrei ben stretto, e ci mancherebbe altro. Se l’Inter volesse lasciarlo ancora un anno sarei la persona più felice del mondo. Possibilità di tenerlo? Non lo so. Io faccio l’allenatore, esprimo dei pareri ma nelle situazioni non posso entrarci”

INTER E SAN SIRO“Ogni tanto saltano fuori i sondaggi sui portieri più bravi. L’Inter ha sempre avuto dei grandi interpreti del ruolo, l’ultimo è Handanovic. C’è una differenza però: un conto è arrivare in un club e fare bene, un conto è nascere in un club, far parte della tifoseria e diventare quello che sono diventato io. Non possiamo dire che Sarti è stato migliore di Zenga o di Toldo perché sono epoche differenti. Io sono nato, cresciuto e morirò interista. Da bambino ci si sceglie la squadra: sono andato all’Inter a dieci anni. Ne ho vissuti ventidue all’Inter e non si cancelleranno mai. Prima erano altri tempi con i settori giovanili”

INTER DI SUNING“Mi è piaciuta, Antonio ha fatto un grandissimo lavoro. Parliamo di un allenatore top nei primi dieci al mondo e si vede anche come stava gestendo la stagione. Magari vincere da subito non è così facile come in altre parti, poi ha sdoganato questa storia dell’allenatore tifoso”

JUVENTUS “Io alla Juventus? Non mi chiamerebbe mai, non si pone il problema. La mia carriera da allenatore me la sono creata da solo, sono andato in giro per il mondo senza avere spinte o altro. Se porto il Cagliari in Europa, Giulini fa di tutto per tenermi. Dire di no? Un allenatore professionista è un professionista: Conte è tra i primi dieci al mondo, Sarri e Allegri sono dei grandissimi. Quando sei tra i primi dieci hai una visione completamente differente della tua professione, per questo non esiste al mondo che Juventus o Inter possano chiamarmi. Devo fare un percorso per arrivare ad essere lì”

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