30 Aprile 2020

CHE FINE HA FATTO – Ze Elias, dalla Coppa UEFA e le vittorie in Grecia al baratro

La vittoria in Coppa UEFA, quel maledetto Juventus-Inter, le vittorie in Grecia e tanti infortuni: la storia di Ze Elias

Campioni, meteore, mancate promesse e tanto altro: la storia dell’Inter è ricca di profili che, in un modo o nell’altro, hanno lasciato la propria impronta. Ogni squadra ha il suo Pelé brasiliano, ma non è escluso che possa avere anche il Pelé portoghese.
La rubrica “Che fine ha fatto?” di Passioneinter.com rivela qual è stato il destino di chi è riuscito a lasciare la sua traccia e di chi invece è passato inosservato.

L’ARRIVO ALL’INTER – Estate 1997, l’Inter dopo aver esonerato Roy Hodgson a due giornate dalla fine del campionato e incaricato Luciano Castellini di traghettare la squadra nel finale di stagione, al termine di essa decide di affidare la panchina a Luigi Simoni, imbastendo per il nuovo tecnico una campagna acquisti faraonica, con l’obiettivo di scucire lo scudetto dalla maglia della Juventus. E’ l’estate dell’arrivo del Fenomeno Ronaldo, acquistato per la cifra record di 48 miliardi di lire. Oltre a lui, arrivano in nerazzurro gente del calibro di Alvaro Recoba, Paulo Sousa, Taribo West, Benouit Cauet e proprio quel Ze Elias che tanto bene ha fatto l’anno precedente con la maglia del Bayer Leverkusen, al punto di convincere il nuovo tecnico a chiedere un ulteriore sforzo economico alla società meneghina, che lo acquista per 10 miliardi di lire.

L’ESPERIENZA NERAZZURRA – Nonostante qualche infortunio di troppo che lo ha costretto a saltare diverse partite, la prima stagione di Ze Elias con l’Inter è tutto sommato positiva. Dà il suo contributo alla conquista della Coppa UEFA risultando uno dei migliori in campo nel match d’andata delle semifinali contro lo Spartak Mosca, in cui serve l’assist a Zamorano per la rete del vantaggio nerazzurro. Titolare anche nella finalissima tutta italiana contro la Lazio vinta 3-0 dagli uomini di Simoni, è invece protagonista in negativo di quel famoso Juventus-Inter del 26 aprile 1998, in cui i bianconeri vincono 1-0 un match fondamentale per la lotta scudetto a seguito di un arbitraggio scandaloso, che tra le tante cose ha visto negare a Ronaldo un rigore netto. In quell’occasione, Ze Elias perde letteralmente le staffe e dopo 13 minuti dal suo ingresso in campo salta a gomiti avanti su Deschamps, facendo così espellere dall’arbitro Ceccarini“La peggiore esperienza possibile: c’erano già stati degli episodi dubbi durante il campionato. Io sono entrato a partita in corso e su una palla alta, in uno scontro con Deschamps, Ceccarini ha deciso di espellermi. Ho tenuto per me queste cose fino ad adesso, ne avrei volute dire tante su Ceccarini, che è stato ricordato per questi errori, non per quello che ha fatto nella sua carriera”, dichiara anni dopo il centrocampista brasiliano parlando di quell’episodio durante un’intervista rilasciata ai nostri microfoni

Per il giovane centrocampista la stagione successiva non è ai livelli della precedente, complice anche il periodo a dir poco turbolento per il club meneghino. Dopo l’esonero di Simoni avvenuto a seguito di un brutto inizio di campionato, il club nerazzurro durante quel campionato vede alternarsi in panchina prima Lucescu, poi Roy Hodgson e infine Castellini per le ultime due giornate dopo la rottura con il tecnico inglese. Ze Elias è spesso messo da parte ed è poco convincente quando chiamato in causa, ed al termine della stagione viene ceduto al Bologna.  Sono arrivato all’Inter troppo giovane e ho perso un po’ la concentrazione, nel senso che non capivo veramente cosa era giocare per l’Inter – racconta rammaricato il brasiliano durante un’intervista nell’estate del 2015 – nel secondo anno mi ha rovinato la mia amicizia con Ronaldo. Il fatto che ero amico del più forte della squadra mi ha distratto e mi sono un po’ montato la testa.”

DOPO L’INTER – Al termine di un’altra esperienza deludente in Italia con il Bologna durata solo un’anno e condita da fin troppi infortuni, Ze Elias si trasferisce all’Olympiakos. Con il club greco nonostante continui ad essere attanagliato dagli infortuni che ne pregiudicano il minutaggio, disputa tre stagioni discrete, vincendo il campionato con il suo club in tutte e tre le occasioni. Nell’estate del 2003 arriva una nuova chiamata dall’Italia, questa volta dalla Serie B: a bussare alla porta del brasiliano è il Genoa di Preziosi, che al suo primo anno da presidente del club ligure decide di regalare Ze Elias ai suoi tifosi. L’ex Inter accetta di buon grado facendo così ritorno nel Belpaese. Dopo una buona prima parte di stagione, a febbraio subisce un brutto infortunio che gli fa terminare anzitempo la stagione, e al termine di essa il club rossoblù decide di fare a meno di lui. L’esser stato scaricato dal Genoa non è andata assolutamente giù al brasiliano, che molti anni dopo riserva parole al veleno per il presidente Preziosi ai microfoni di TMW: “Con Preziosi ci sarà sempre questo… casino. Bisogna cambiare modo di agire, sembra un giocattolo nelle sue mani. Dopo qualche mese cambia idea e cambia giocatori e allenatori. Non si fa così, il Genoa deve avere dei punti di riferimento fortissimi e va rispettata quella gloriosa maglia.”

Archiviata la delusione con il Genoa, inizia la sua parabola discendente. Torna in patria per indossare la maglia del Santos, ma il ritorno a casa non giova al brasiliano che in due stagioni colleziona la miseria di 11 presenze. Dopo altre brevi parentesi con le maglie di Guarani, Omonia, Londrina e Altach, nel 2009 dà ufficialmente il suo addio al calcio giocato.

CHE FINE HA FATTO – Già durante i suoi ultimi due anni di carriera, Ze Elias inizia a lavorare in Brasile come osservatore per l’Inter, ruolo che ricopre per qualche anno prima di essere ingaggiato come opinionista televisivo per alcune importanti emittenti brasiliane. Nel 2011 inizia il periodo più critico della sua vita: a causa del mancato pagamento per un lungo periodo all’ex moglie degli alimenti per i figli (circa 12mila euro), viene arrestato e tenuto nel distretto penitenziario di San Paolo. Tempo dopo viene intervistato in un episodio speciale di “Fantastico”, in cui racconta tutti i suoi problemi e spiega che non ha i soldi per poter pagare gli alimenti, chiedendo così anche la revisione del debito oltre alla scarcerazione. “L’accordo è stato siglato quando giocavo nel Santos, ma oggi non è più così.  Tu giocavi nell’Inter, mi dicono, ma io non guadagnavo i soldi di Baggio o Ronaldo – spiega nell’intervista – un giorno il calcio ti dà tutto, e il giorno dopo non hai più nulla, e la vita cambia improvvisamente.” Attualmente lavora come opinionista televisivo per l’emittente statunitense ESPN.

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