9 Aprile 2025

Cinque cose che abbiamo imparato da Bayern Monaco-Inter 1-2

L'analisi sulla vittoria di ieri sera

Squadre in campo per Bayern Monaco-Inter

E’ stata un’impresa che in casa Inter verrà ricordata per anni quella compiuta ieri sera sul campo quasi inviolabile del Bayern Monaco. La squadra di Simone Inzaghi è riuscita a vincere una partita difficilissima, concedendosi un leggero vantaggio in vista del ritorno dei quarti di finale in programma il prossimo mercoledì 16 aprile a San Siro.

Nella nostra analisi approfondita sul match, andiamo a scoprire cinque cose che abbiamo imparato da Bayern Monaco-Inter 1-2.

Bayern Monaco-Inter 1-2: analisi e commento

1) Nel tempio dove il Bayern Monaco non perdeva da 22 partite di Champions League, passa l’Inter. Con cuore, carattere, attenzione. Una prestazione totale, da squadra vera. E allora, come si fa a parlare solo di campionato, a ridurre tutto a una corsa scudetto? Ma non si vive per notti come questa? Notte europea, notte nerazzurra, notte di quelle che entrano nei ricordi e ci restano a lungo.

2) Per giorni si è parlato solo delle assenze del Bayern. Ma in panchina, nel momento del bisogno, Kompany può inserire gente come Müller e Gnabry, campioni d’esperienza e classe. L’Inter invece arriva col fiato corto, con una rosa spremuta e le opzioni ridotte al minimo. I cambi sono quasi obbligati, gli attaccanti arrivano al 90’ senza più energia. Eppure la vincono. Perché certe partite, più che con le gambe, si portano a casa con la testa e con il cuore. Questa vittoria vale doppio: per il risultato e per lo spirito che trasmette.

3) Quando Müller firma l’1-1 all’84’, il rischio di crollare è reale. In casa del Bayern, con l’inerzia che gira. Ma l’Inter non trema, anzi rilancia. E lo fa con un Frattesi da copertina, che spinge dentro un pallone pesantissimo: il 2-1 che ridisegna le prospettive del ritorno. A San Siro servirà una gara intelligente, di ripartenza e attenzione, ma adesso c’è un vantaggio da gestire. E con un paio di recuperi dall’infermeria, l’impresa non è più un’utopia.

4) Difficile, quasi impossibile, eleggere un migliore in campo. Lautaro segna un gol che solo i fuoriclasse sanno inventare, Barella è semplicemente su un altro pianeta: non c’è più confronto in Serie A. Sommer, con il dente avvelenato verso l’ex squadra, para tutto. Darmian annulla Sané con una partita da veterano, Carlos Augusto si batte su ogni pallone, Thuram inventa l’assist che vale la gloria. È una sinfonia nerazzurra, suonata da tutti con armonia e sacrificio.

5) Sono lontani i tempi in cui l’Inter sperava nella qualificazione Champions. Oggi guarda negli occhi le big d’Europa, senza timori. Non sarà la più forte sulla carta, ma è forse la più organizzata, la più squadra. Ha una struttura, una mentalità, un’anima. E quando hai tutto questo, puoi sognare. Perché le notti europee, quelle vere, iniziano proprio così: con una vittoria in casa del Bayern.

Foto autore

Autore:
Antonio Siragusano

Antonio Siragusano, classe 1995, fa parte della redazione di Passione Inter dal 2017, di cui ne è responsabile editoriale dal 2024. Laureato in Editoria, Culture della Comunicazione e della Moda, dal 2021 è iscritto all’Ordine dei Giornalisti. Appassionato di telecronache e calciomercato, scrive di Inter da quasi dieci anni.