8 Marzo 2020

Juventus-Inter, grande sfida anche tra i doppi ex: da una difesa rocciosa ad un attacco stellare

La top 11 dei giocatori transitati da entrambe le fazioni del derby d’Italia presenta numerose leggende del calcio, tra cui Pirlo e uno degli eroi del Triplete Lucio

Attacco

Un po’ come Vieira, anche Zlatan Ibrahimovic vive la stessa situazione tra Inter e Juve. Attualmente al Milan, lo svedese si presenta all’Italia in grande stile con i bianconeri. Due stagioni, dal 2004 al 2006, e poi via causa Calciopoli. Qui segnerà 26 gol in 92 presenze, ma la gloria arriva in nerazzurro. Con i milanesi certifica il suo talento da fuoriclasse assoluto. Rimanendo al Meazza interista fino al 2009 colleziona il secondo maggior numero di presenze in club della sua carriera, dietro solo al Psg (180 contro 117). I gol, e che gol, ammontano a 66, tra cui spicca il titolo di capocannoniere nella sua ultima annata all’Inter. Vincerà in totale 5 titoli: 2 supercoppe italiane e 3 campionati.

In un trio di tutto rispetto tra Inter e Juve non può mancare il bomber Christian Vieri. Presentatosi ai piani altissimi della Serie A proprio con la Juve nel ’96, dopo i suoi tra Torino, Pisa, Ravenna, Venezia e Atalanta, rimane in bianconero una sola stagione. Uno screzio con l’allenatore Marcello Lippi, 36 partite condite da 14 gol non lo rendono certamente un’icona juventina, nonostante la bacheca impreziosita da uno scudetto, una Supercoppa europea e una Coppa Intercontinentale. Se parliamo, però, di icona è il nerazzurro il colore predominante nella carriera di Vieri. Per distacco la maglia dell’Inter è la più indossata con 190 presenze e ben 122 gol messia segno. Confronto negativo, però, legato ai trofei. Dal ’99, anno del suo arrivo per la storica cifra di 90 miliardi di lire, al 2005 vincerà solo una Coppa Italia alla sua ultima stagione da interista.

intervista boninsegna

Si chiude la speciale formazione con una punta di diamante come pochi altri nella storia del calcio. Si tratta di Roberto Boninsegna. Bonimba, così soprannominato dal mitico Gianni Brera, è cresciuto nelle giovanili nerazzurre e ad alti livelli ha militato solo all’Inter e alla Juve. Una carriera lussuosa da questo punto di vista, per un vero signore del gol. La prima delle due grandi esperienze è interista. Il club milanese, dopo che il mago Herrera non lo reputò pronto lasciando andare, lo riacquista nel 1969. Il feeling con l’Inter è qualcosa di innato e lo porterà a giocare ben 276 partite, di gran lunga la maglia maggiormente indossata, oltre ai 167 gol fino al ‘76. Purtroppo, gli ottimi numeri non si traducono in trofei, se non l’unico scudetto conquistato da interista, oltre al Viareggio con la Primavera. Vincerà maggiormente alla Juve: 2 campionati, una Coppa Italia e una Coppa Uefa. Bonimba arriva a Torino proprio dagli acerrimi rivali milanesi nel ‘76 nel celebre scambio con Pietro Anastasi. Un trasferimento accettato con difficoltà dallo stesso Boninsegna, visto il suo attaccamento ai colori nerazzurri. In campo giocherà 93 partite e segnerà solo 26 gol, concludendo la sua avventura bianconera nel ‘79.

La formazione completa: Sarti; Lucio, Cannavaro, Bonucci; Tardelli, Pirlo, Vieira; Baggio; Boninsegna, Vieri, Ibrahimovic.

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