L’attacco dell’Inter è da RIFARE: più di mezzo reparto in bilico
Grandi cambiamenti in vista

Contro la Juventus, l’Inter è rimasta a bocca asciutta per la 2a volta in 3 gare. Una rarità per l’attacco nerazzurro, dal momento che la squadra di Simone Inzaghi, sempre molto prolifica offensivamente. La gara dell’Allianz Stadium, però, ha riacceso il dibattito attorno all’attacco nerazzurro.
Con Thuram in condizioni precarie, Taremi ha avuto un’importante occasione da titolare, ma l’iraniano non è stato in grado di sfruttarla, dimostrando ancora una volta come le riserve offensive, non siano in grado di compensare le giornate storte dei titolari (vedasi Lautaro Martinez). Una costatazione che avrà conseguenze anche in chiave di mercato.
La prossima estate, infatti, il reparto offensivo a disposizione di Inzaghi potrebbe essere rivoluzionato quasi del tutto. Gli addii di Arnautovic e Correa, entrambi in scadenza di contratto, sono praticamente certi. Ma anche il futuro nerazzurro di Taremi è tutt’altro che scontato.
L’iraniano è arrivato in estate, a parametro zero, con grandi aspettative, fin qui non rispettate. Solo 3 gol in stagione, di cui 2 su rigore, e tante prestazioni non del tutto convincenti per un attaccante con il suo curriculum. Il suo contratto è fino al 2027, ma la sua permanenza sarà oggetto di discussione.
L’addio anche di Taremi cambierebbe più della metà dell’attuale reparto offensivo, costringendo i dirigenti a interventi consistenti. Le certezze si chiamano Lautaro Martinez e Thuram, con l’Inter intenzionata a eliminare la clausola rescissoria dal suo contratto per blindarne la permanenza.
Il resto sarà affidato al mercato. Nella lista dell’Inter ci sono i nomi di Castro del Bologna, Krstovic del Lecce, Yuri Alberto del Corinthians e David, che si svincolerà dal Lille a parametro zero. Non solo, alcune valutazioni andranno fatte anche per quanto riguarda il futuro di Valentin Carboni e Francesco Pio Esposito. Quel che è certo è che il prossimo attacco dell’Inter potrebbe avere una faccia molto diversa da quella di oggi.