Chivu: “Akanji valore aggiunto. Vigilia Juve? Dormo sereno”
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Si sono finalmente esaurite le due settimane di sosta per via degli impegni legati alle Nazionali. Per l’Inter sarà un ritorno in campo col botto, considerato il big match della terza giornata di questa Serie A in casa della Juventus in programma domani pomeriggio alle ore 18.00. Un Derby d’Italia che arriva nelle battute iniziali della nuova stagione, ma che potrà dare subito risposte concrete ai tifosi nerazzurri dopo un’estate piena di interrogativi.
Alla viglia della super sfida tra Juve-Inter (QUI LE PROBABILI FORMAZIONI DI JUVENTUS-INTER), Cristian Chivu ha risposto alle domande dei giornalisti nella consueta conferenza stampa da Appiano Gentile. Queste tutte le sue parole:
POST SOSTA – “La squadra ha lavorato bene, quelli che erano qua con noi e hanno avuto la possibilità di lavorare in queste due settimane. Gli altri sono andati in Nazionale e la Nazionale dà qualcosa di più sotto l’aspetto mentale e delle energie. Oggi è il primo giorno con il gruppo a disposizione, lo abbiamo avuto frammentato in queste settimane. L’importante è che tutti stanno bene e sono pronti”.
DERBY D’ITALIA – “Siamo ancora alla terza giornata, non bisogna caricare più di tanto questa partita. Entrambe le squadre sanno cosa rappresenta Juve-Inter, bisogna avere la serenità giusto e trovare l’energia giusta per capire i momenti e quello che la partita sarà”.
COSA SISTEMARE – “Non ho parlato di difettucci, ho parlato di certezze che ha questa squadra. Ho parlato di togliere qualcosina che non mi era piaciuta, ma devo essere coerente e devo avere l’intelligenza per capire cosa questa squadra sa fare senza perdere le certezze che abbiamo. Non sono qui per stravolgere, è una squadra che ha vissuto buoni momenti negli ultimi anni, bisogna solamente aggiungere qualcosina per far rendere questa squadra. Trovare energie e stimoli giusti per portare a buon fine gli obiettivi di questa squadra”.
AKANJI – “Da dove nasce questa operazione con l’uscita di Pavard? Non credo sia importante, l’importante è che sia stata fatta. Akanji è un giocatore importante, doveva venire qua prima del City. E’ un giocatore di spessore internazionale, un valore aggiunto nel nostro gruppo così come gli altri calciatori in rosa. Sono i giocatori che ho a disposizione e sono molto contento per quello che ho, sono strafelice. Questi 22 calciatori di movimento, anche se con i portieri siamo 25, sono i migliori che ci sono in circolazione”.
STAGIONE – “Siamo consapevoli di quello che è l’andatura di una stagione, poi le partite le vinci o le perdi. E’ una maratona, sono 38 giornate e non vengo a darvi statistiche perché non guardo mai il passato. Siamo tutti consapevoli dell’importanza di una partita contro la Juve, ma questo non cambia niente. Ci sono alti e bassi in una stagione, bisogna accettare che quando le cose non girano bisogna sciacquarsi la faccia, lavarsi le mani e lavorare sodo. C’è solo una via nello sport, imparare dagli errori e andare avanti con mentalità, motivazione e personalità. Solo così si può crescere”.
ATTEGGIAMENTO – “Più conservatore e più sperimentale contro la Juve? Noi abbiamo un’identità, poi dobbiamo capire i momenti della partita, quando si possono fare certe cose e quando no. Bisogna accettare il fatto che devi trovare delle soluzioni a gara in corso per reggere l’urto di quello che può accadere. La nostra identità è sempre quella, fare la partita e trovare la nostra miglior versione per cercare di essere dominanti e mettere l’avversario in difficoltà”.
PARMA-JUVENTUS – “Se ho rivisto quella partita? Devo essere coerente, se non guardo il passato non posso fare paragoni. Si parla due realtà diverse, di ambizioni e gruppi diversi, sia tra Parma e Inter ma anche tra quella Juve e questa di oggi. Dopo due giornate hanno ottenuto due vittorie, è una squadra che ha un’identità, che sa fare, che ha fatto un mercato buono per quelle che sono le idee dell’allenatore. Hanno ritrovato Bremer in difesa che gli dà tanto. Non possiamo andare a paragonare quella partita accaduta qualche mese fa, qua si tratta di un’altra squadra. L’Inter ha obiettivi diversi, cerca di essere sempre dominante, ha aspettative altissime. Ma non vuol dire che dobbiamo avere pressioni extra che poi ci condizionano nella prestazione e in quella lucidità mentale che dovremo avere. Mi affido a quello che sappiamo fare, all’orgoglio dei campioni che trovano gli stimoli giusti in una partita del genere dove la motivazione vale più di ogni cosa tattica”.
PROCESSO – “A che punto siamo? E’ un processo continuo, sono sempre gli stimoli e la motivazione a fare la differenza. Dare continuità al lato emotivo, mentale, non è mai semplice perché il cervello cerca sempre di farti brutti scherzi e si allontana dalla fatica, dalla routine che ti potrebbe togliere qualcosina. E’ un processo continuo che dura per una stagione intera. Trovare tutti i giorni stimoli per migliorare se stessi, la squadra. Questo vale per lo staff così come per i giocatori”.
EMOZIONE – “Me lo chiedete ogni domenica se sono emozionato, ora basta. Io la vivo serenamente perché sarebbe uno spreco di energie altrimenti. Sia da allenatore che da calciatore, sono consapevole di quello che sto facendo e che ho fatto. La preparazione mentale, tattica e fisica, ne sono consapevole come lo ero da calciatore. Il resto è spreco di energie, se inizio a vedere fantasmi che non hanno a che fare con la realtà, probabilmente farò dei danni. Riposo meglio ora che da calciatore, perché prima mi sentivo responsabile per i compagni e la fiducia che avevano in me. E’ un modo di vedere e definire la leadership che spesso viene confusa con altre cose”.
CALHANOGLU – “Ho un modo di lavorare e parlare coi miei giocatori, so quello che possono dare e qual è il loro livello in questo momento. Ho visto un ragazzo motivato, pronto a dare il massimo, nonostante venga da due mesi di infortunio. Ha cercato di tornare a giocare il Mondiale dove si era rifatto male di nuovo, ha avuto un’estate non abbastanza serena, ma quando è tornato era motivato. Ha scelto di restare con noi ed è pronto a darci una mano”.
MERCATO INTER – “Se sono soddisfatto? I miei 25 calciatori che sono a disposizione sono i migliori, non guardo gli altri. Sono strafelice di lavorare con un gruppo di ragazzi motivati, che ha trovato anche un po’ di gioventù e spensieratezza. Abbiamo portato qualche 2003, ragazzi che portano energia, un 2005 se penso a Pio. Portano determinazione, energia, alzano il livello dell’allenamento e della squadra”.
BISSECK – “Lui o Akanji contro la Juve? La gestione di un gruppo è la cosa più difficile per un allenatore, bisogna tenere tutti motivati perché ti serviranno tutti. E’ una squadra che inizia a giocare ogni tre giorni, c’è bisogno di energie, di gestire determinate cose dal punto di vista individuale. per me Bisseck è entrato nella critica perché è facile giudicare e creare un parere su un giocatore che probabilmente non ha mai avuto la possibilità di dare continuità alle sue performance. Se al primo errore viene messo al muro e gli si tirano dei sassi addosso, ovvio che non riuscirai mai dargli autostima e fiducia che un giovane deve avere per fare carriera. Ha fatti errori e ne farà in futuro, bisogna trovare sempre la motivazione giusta. La scelta di Bisseck è stata fatta perché abbiamo bisogno di tutti, veniva da due mesi di infortunio anche lui ed era importante dargli minuto e farlo giocare per averlo pronto nelle prossime partite quando qualche rotazione verrà fatta”.