Twitter, spopola l’hashtag #TeamWorld: da Facchetti a Figo, ecco le scelte di Passioneinter.com

Sta spopolando su Twitter l'hashtag "TeamWorld", attraverso il quale, negli ultimi giorni, centinaia di utenti del celebre social network stanno elencando le loro squadre di club preferite, oppure i giocatori, delle Nazioni più celebri. Il meccanismo per partecipare a questa iniziativa social è davvero semplice: basta includere #TeamWorld ad un proprio tweet con le bandiere dei vari Paesi seguite dal nome della squadra facente parte del rispettivo campionato, oppure del calciatore preferito. Su Passioneinter.com abbiamo deciso di stilare una #TeamWorld nerazzurra, coi giocatori dell'Inter, passati e presenti, più amati e rappresentativi di 10 diverse nazionalità, anche se non necessariamente i più forti. Pronti? Via! ITALIA Un ex calciatore italiano che ha lasciato il segno nell'Inter e nel cuore dei suoi tifosi è sicuramente Giacinto Facchetti. Ex terzino, o all'occorrenza impiegato come libero, ha tinto di nerazzurro praticamente tutta la propria carriera: dal 1960 fino a quando ha appeso gli scarpini al chiodo, nel 1978, ha collezionato con la maglia della Beneamata 634 presenze e 75 gol. A Milano, da giocatore, ha vinto nove trofei: 4 campionati, una Coppa Italia, 2 Coppe dei Campioni e 2 Coppe Intercontinentali. Dopodiché, assunto il ruolo di Presidente dal 2004 al 2006 (anno della sua tragica scomparsa, ndr), ha vinto uno Scudetto, 2 Coppe Italia e 2 Supercoppe italiane. Ancora oggi, le immagini delle sue foto a San Siro sono accompagnate da autentici boati. GERMANIA Diego Armando Maradona, non uno qualunque, lo ha definito: "Il miglior avversario che abbia avuto in tutta la carriera". Così, il Dios di Napoli parlava di Lothar Matthäus, che nell'89 ha regalato alla sua Inter lo scudetto proprio contro Maradona e i partenopei, con una punizione meravigliosa scaraventata alle spalle del portiere Giuliani. Tecnica, visione di gioco e straordinaria forza fisica, il tedesco di Erlangen ha segnato con la maglia nerazzurra oltre 50 gol, portando a casa lo scudetto dei record, una Supercoppa italiana e una Coppa Uefa. SPAGNA Il giocatore spagnolo più rappresentativo nella storia dell'Inter è senza dubbio Luisito Suarez. Arrivato a Milano nel 1961 per 25 milioni di pesetas ( 300 mila lire, ndr), il centrocampista ritrova sulla panchina Helenio Herrera, con il quale aveva condiviso l'esperienza al Barcellona. L'esperienza all'Inter è costellata da successi: 3 scudetti, 2 Coppe dei Campioni consecutive e 2 Coppe Intercontinentali. Bottino totale: 257 presenze condite da 42 gol. FRANCIA Assieme a Youri Djorkaeff, Patrick Vieira è stato sicuramente il calciatore francese più amato a rappresentativo della storia dell'Inter, soprattutto quella recente. Acquistato dalla Juventus nella stagione post-calciopoli per 9 milioni e mezzo di euro, diventa una pedina fondamentale della che inaugurerà il ciclo di vittorie di Roberto Mancini. Sfortunatamente, la sua avventura all'Inter sarà caratterizzata da diversi infortuni, ma il palmarés registra 3 scudetti consecutivi e 2 Supercoppe italiane. Bottino che sarebbe stato molto più ricco se non fosse stato ceduto a metà della stagione dei record, nel gennaio del 2010. PAESI BASSI La storia ci consegna diversi calciatori olandesi passati per l'Inter, l'ultimo dei quali, attualmente in rosa, è Stefan De Vrij. Ma a far sognare i tifosi nerazzurri nel passato recente è stato uno soprannominato, non a caso, "l'Olandese Volante". Stiamo parlando di Wesley Sneijder, che fin dal suo arrivo a Milano si è fatto voler bene dai suoi nuovi tifosi giocando subito in un derby vinto contro i rossoneri e prendendo una clamorosa traversa. Vero e proprio amuleto della rosa di José Mourinho, il regista orange è stata la ciliegina sulla torta di un attacco stellare composto da Diego Milito e Samuel Eto'o. Il suo addio, nel 2012, dopo aver rifiutato una riduzione dello stipendio propostagli dalla società in anni senz'altro bui, è stato doloroso per gran parte degli interisti. Ma i titoli non si cancellano, restano sui libri e nei cuori: uno scudetto, una Champions League, un Mondiale per club, 2 Coppe Italia, una Supercoppa italiana. PORTOGALLO Dopo José Mourinho, che è stato all'Inter da allenatore, il nerazzurro portoghese più amato e influente è stato Luis Figo. Arrivato a Milano nell'agosto del 2005 assieme al suo compagno del Real, Walter Samuel, fa parte di quella squadra allenata da Roberto Mancini che inizia il ciclo virtuoso dell'Inter e imbandisce la tavola per il successo finale ottenuto dal tecnico di Setubal. Nel 2006, una sua punizione ai supplementari contro la Roma consegna all'Inter la Supercoppa italiana, dopo una clamorosa rimonta ai danni dei capitolini. Le stagioni seguenti sono contrassegnate dal rapporto non proprio felice col tecnico Mancini, che sfocerà nel rifiuto di entrare in campo nella partita di Champions contro il Liverpool. Con l'arrivo di Mou, decide di restare a Milano un'altra stagione e lì concluderà la propria carriera, prolungando poi il rapporto con la società nelle vesti di dirigente. ARGENTINA Della storia di Javier Zanetti all'Inter, del suo arrivo da vero e proprio anonimo, ne sono piene le pagine dei giornali e dei libri di storia del calcio. Se si potesse scegliere il colore del proprio sangue, senza alcun dubbio alcuno l'argentino, nato a Buenos Aires, sceglierebbe di colorarlo di nero e di azzurro. Perché da quando è arrivato a Milano nel 1995, praticamente non se n'è mai andato e tuttora ricopre la carica di Vicepresidente onorario della società. Zanetti dell'Inter ha vissuto ogni periodo della storia recente: dalle beffe dei primi anni 2000 al tetto del mondo, fino alla crisi post-Triplete e ai seguenti cambiamenti di presidenza avvenuti negli ultimi anni.Il palmarés è ricco: 5 scudetti, 4 Coppe Italia, 4 Supercoppe italiane, una Champions League, una Coppa Uefa e un Mondiale per club. BRASILE Da molti considerato il più forte di sempre, sfortunatamente, come tutti sanno, non ha potuto sfruttare a pieno le proprie potenzialità a causa dei ripetuti infortuni. Stiamo parlando ovviamente di Ronaldo, non quello portoghese che oggi indossa la maglia bianconera, ma di quell'altro nato a Rio de Janeiro, all'anagrafe Luis Nazario de Lima. In nerazzurro si guadagna il soprannome di "Fenomeno" ed esplode mostrando all'Italia intera e al mondo tutta la propria classe, fulminando in velocità i difensori col suo celebre dribbling e sfondando le porte col suo violento tiro. A Milano, sponda nerazzurra (perché poi si trasferirà anche al Milan, "tradendo" i propri tifosi, ma questa è un'altra storia, ndr) segna 49 gol in 68 presenze. Sarà presente il 5 maggio 2002, giorno della tragica debacle nerazzurra, ma si porta comunque a casa la Coppa Uefa nella stagione 1997/1998. COLOMBIA Siamo arrivati alla fine della nostra raccolta #TeamWorld. Ci troviamo in Colombia: Paese sudamericano che l'11 agosto del 1976 ha dato i natali a Ivan Ramiro Cordoba, ex difensore e oggi dirigente nerazzurro. Arrivato nel 200 per volere di Marcello Lippi, si è guadagnato pian piano un posto da titolare inamovibile al centro della difesa dell'Inter. Con Materazzi prima e Samuel poi, ha difeso con fisico, qualità e attaccamento la porta di Toldo e poi di Julio Cesar. Per ben 12 anni veste la numero 2 dell'Inter, vincendo tutto ciò che c'era da vincere negli anni d'oro del passato recente. INGHILTERRA Inglesi in nerazzurro? Facile, Paul Ince! Nato a Ilford, il centrocampista britannico è stato uno dei primi a dover fronteggiare la tematica del razzismo in Italia. Era la stagione '95/'96 e, in seguito ad uno scontro col portiere Turci del Cremona, i tifosi biancorossi iniziano a fischiarlo e a lanciargli insulti per il colore della sua pelle. Ince, di tutta risposta, applaude sarcasticamente i tifosi avversari, ma viene ammonito dall'arbitro: "Ho provato tanto disgusto, per fortuna arrivarono tante scuse più avanti", ha dichiarato molti anni dopo. L'inglese trascorre all'Inter soltanto due stagioni, ma se ne innamora follemente: "Sarei rimasto per sempre all'Inter, ma tornai in Inghilterra per motivi familiari". Il giro del mondo a tinte nerazzurre finisce qui, tuttavia i Paesi menzionati, per ragioni di spazio, non sarebbero mai potuti essere tutti quelli che sono stati rappresentati da uno o più giocatori nella storia di F.C Internazionale. Una storia che andrà sempre avanti con nuovi protagonisti, nuovi Paesi, nuovi successi. http://redazione.passioneinter.com/notizie-nerazzurre/klinsmann-la-juventus-cosi-avanti-mi-da-fastidio-san-siro-il-mondo-deve-andare-avanti/ Tutte le news sull'Inter in tempo reale: iscriviti al canale Telegram di PassioneInter.com

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Pietro Colacicco - Autore

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