Icardi e Lautaro, insieme si può. La sfida di Spalletti: nuova idea tattica per (ri)lanciare il Toro?
Nei minuti finali con l'Udinese Spalletti ha provato un interessante esperimento
Forse Spalletti aveva già capito che era possibile far giocare insieme Mauro Icardi e Lautaro Martinez, ma forse fino a sabato sera non aveva ancora capito come. E i dubbi erano leciti, dopo l’inaspettata sconfitta all’esordio contro il Sassuolo, gara in cui i due argentini giocarono assieme dal primo minuto (con l’ex Racing schierato titolare per via dell’infortunio di Nainggolan), ed in cui il tecnico di Certaldo si convinse che – al massimo – Mauro e Lautaro potevano dialogare bene in argentino, in camera, in ritiro. Ma potrebbero essere bastati i minuti finali di Inter-Udinese per permettere all’allenatore dell’Inter di trovare la folgorazione sulla via di San Siro. Che si riassume così: Icardi e Lautaro, insieme si può, ma ci vuole anche Nainggolan. E lo spiega con dovizia di particolari gazzetta.it.
Contro l’Udinese, sabato, Icardi e Martinez hanno giocato insieme per la durata di 40 minuti, vale a significare (gara col Sassuolo esclusa) il più lungo tempo di coabitazione in campo dei due, nonché il più lungo spezzone di partita giocato da Lautaro in stagione. Che ha dimostrato di essersi trovato a suo agio in un camaleontico 4-2-3-1 soggetto a trasformazione in 4-4-2. Ma è nei minuti finali, quando è entrato Nainggolan (all’85’), che Spalletti potrebbe aver fatto vedere quella che sarà (anche) l’Inter del futuro: un 3-4-2-1, con il Toro e il Ninja dietro a Maurito, con Perisic e Vrsaljko ai lati (il primo più concentrato a spingere, ed il secondo a coprire). Nulla più che un esperimento, per ora. Ma, unendo i puntini, tutto pare condurre a pensare che Spalletti le stia cercando tutte pur di dare lo spazio che si merita ad un talento come il Toro, non a caso diverse volte elogiato proprio dal tecnico nerazzurro.
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