22 Aprile 2020

Toldo: “Contrario alla ripresa della Serie A. Fui anche vicino al Milan! Il gol alla Juventus era mio”

L'ex portierone nerazzurro ha parlato in diretta a Sky durante #CasaSkySport

Ospite in diretta durante #CasaSkySport, in collegamento con gli studi di Sky l’ex portiere dell’Inter Francesco Toldo ha avuto modo di rispondere alle tante domande che i tifosi gli hanno rivolto per l’occasione. Ecco qui di seguito le dichiarazioni di Toldo, che oltre all’Inter ha rivelato di essere stato vicino anche al Milan!

Quarantena – “Sto benissimo, però sono un po’ sovrappeso! Non posso andare a correre e la cyclette non ce l’ho qui, quindi ho quei 2-3 chiletti in più li ho, però fa niente!”.

Sport – “Ultimamente seguo un po’ lo sci! Mi piace sciare, andare in bici e a correre, anche se le ginocchia non sono più quelle di prima”.

Toldo e i ricordi tra Inter e Milan

Derby più bello – “Probabilmente quello in semifinale di Champions. Purtroppo è passato il Milan per differenza reti, però è stato uno dei derby più memorabili, per atmosfera ed importanza della partita. Peraltro uscii con un ginocchio rotto a causa di un colpo di Shevchenko! Io non ho vinto tanti derby purtroppo (sorride, ndr)”.

Porte chiuse – “I calciatori dovranno abituarsi immediatamente allo stadio vuoto. Il tifoso da casa la partita la vede volentieri, però io sono contrario a riaprire il campionato. Con tutto questo parlare di Coronavirus e di salute, il calcio viene molto dopo! Detto questo, va bene rispettare le gerarchie economiche del calcio e quindi i campionati dovrebbero essere finiti. Speriamo solo che vengano finiti al meglio”.

Parata più bella all’Inter – “Direi il gol che ho fatto alla Juventus! Era l’ultimo minuto della partita, sono salito e grazie alla complicità di Bobo Vieri sono riuscito a fare gol. Quella è stata la parata più bella che ricordo!”.

Vicino al Milan – “Sì! Andai a fare esperienza quando ero di loro proprietà, solo che poi con Seba Rossi la maglia da titolare era impossibile per tutti. Non avevo voglia di star lì a fargli la guerra, alla Fiorentina stavo da Dio e quindi venni ceduto per poi andare all’Inter dalla Viola”.

Toldo ricorda l’esperienza ad Euro 2000

Europei 2000 – “Fra tutte le nazionali direi Francesco Totti! In quell’Europeo aveva la spavalderia e la tranquillità di fare grandi giocate, come il cucchiaio. Poi c’erano anche fior di giocatori: Davids, Seedorf, Trezeguet e tanti altri”.

Rigore decisivo per la finale dell’Europeo – “Adesso è piacevole rivedersi. In quei momenti avevo già immaginato tutto la sera prima! Ero in un momento fantastico della carriera e nel pieno delle potenzialità, quindi mi ero immaginato che saremmo andati ai rigori e avrei parato di tutto. Durante la partita abbiamo difeso bene, la nostra carta era vincere ai rigori. Credo sia stata una delle partite più emozionanti della mia carriera, un gol solo su sei rigori tirati! Anche avere i tifosi dietro la porta in un ambiente del tutto olandese fu bello. Nel calcio, come nella vita, vince l’umiltà, e la nostra è stata una lezione”.

Rimpianti – “La finale dell’Europeo fu dura. A due-tre minuti dalla fine pensavamo di aver vinto, mentre in realtà la Francia ingranò fisicamente da metà partita in poi, al contrario di noi. Fu pesante, sicuramente uno dei più grossi rimpianti. Io però tante volte ho spiegato che nello sport quando si arriva secondi o terzi sono contenti! Non si vede distruzione e tristezza, e mi piacerebbe che fosse così anche nel calcio. Abbiamo fatto un grande europeo, siamo arrivati secondi dietro una grande squadra e ci dispiace essere arrivati secondi. Pazienza”.

Partita che ti piacerebbe rigiocare – “Da un lato la finale, però rigiocarne altre francamente no”.

Nuova regola sui rigori – “Se penalizza troppo i portieri? Beh, anche prima era così. Il portiere negli ultimi anni è penalizzato, perché è trasformato in difensore. Devo però dire che la categoria dei portieri sta migliorando velocemente. Bisogna però fare attenzione per non snaturare del tutto il ruolo”.

Allenatore portieri – “È stato divertentissimo, ho fatto tre anni in Nazionale ed è stato stupendo allenare i ragazzi. Purtroppo però non mi va di fare la vita che facevo, perché va a discapito di quella familiare. In futuro, quando avrò voglia, penso che mi proporrò per allenare i bambini, ma non per la gloria”.

Giocatore più forte mai affrontato – Ronaldo era superiore a tutti, e dispiace che quell’infortunio lo abbia bloccato. Poi a me piace citare Ibrahimovic e Batistuta, che è stato un trascinatore. Ma anche Eto’o, Del Piero, Montella… tutti attaccanti che facevano almeno 20 gol a stagione”.

Punto forte di Marchegiani – “Avrei voluto la tranquillità di Luca. È stato uno che nelle uscite alte era un maestro”.

Il gol contro la Juventus “Era mio! L’ho ceduto a Bobo Vieri per la classifica cannonieri. L’avevo dichiarato prima della partita, l’avevo detto a Cuper: se siamo in svantaggio salgo e faccio gol. È carambolata sul mio ginocchio, Bobo per me non l’ha toccata. È stato fantastico il contesto: all’ultimo minuto contro la Juve”.

Com’è essere un portiere – “Non è come essere un attaccante, pensi e agisci con la tua testa. La concentrazione deve essere di primaria importanza, per essere pronto nell’attimo. Dieci anni fa non era come adesso, dirigevi la difesa e anticipavi le giocate degli avversari. Sacchi rivoluzionò il ruolo. Per il ruolo sei da solo, fai quello che pensi”.

Possibile rinnovo di Buffon – “Devi sentirtelo dentro. Trovo originale e strano che Gigi continui, ad un certo punto devi dire basta. L’importante è essere convinti, lui ha la testa e il fisico che lo sostiene. È il simbolo del portiere tipo degli ultimi 20 anni”.

Parata su Kanu alla Fiorentina – “È stata una delle più spettacolari. Era a due metri da me, feci un movimento strano in avanti, la toccai quel tanto che il tiro andò fuori. Bellissima, con la mano di richiamo”.

Portieri di oggi – “Mi rivedo in Handanovic e Donnarumma“.

Autografo di Dino Zoff – “Venne ad inaugurare un hotel importantissimo a Padova negli anni ’90. D’estate lavoravo per comprarmi le mie cose come cameriere. Era il mio idolo: ci trovammo contro, fino a quando non diventò il mio allenatore. Era il punto di riferimento per tanti portieri”.

Erede di Handanovic – “Non rispondo, è ancora giovane. È il migliore al mondo, ha tenuto bene nonostante polemiche, cambi di proprietà e vicissitudini varie. Sicuramente l’Inter ci impiegherà pochissimo a prendere il sostituto”.

Allenatore che ha segnato la carriera –Mourinho su tutti. Un altro si chiama Giancarlo Caporello, allena i ragazzini. Se passi i suoi allenamenti diventi un portiere. L’allenatore si appoggia al portiere, trova un alleato all’interno dello spogliatoio. Mou l’ha capito, ha trattato tutti allo stesso modo, fino all’ultimo magazziniere. Ha avuto rispetto di tutti”.

Edmundo e lo Scudetto sfumato alla Fiorentina – “Arrivammo primi nel girone d’inverno. Lui volle andare al Carnevale. Batistuta si arrabbiò, si fece male e non segnammo più. Edmundo tornò ma la squadra era spaccata. In provincia è difficile vincere lo Scudetto, anche se Firenze non è provincia”.

Carriera – “L’ho divisa tra Fiorentina e Inter. Adoro i colori nerazzurri ma sono legato anche alla Viola. L’Inter è in gran ripresa, spero di trovarla sempre in alto”.

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