18 Aprile 2020

Materazzi: “Ronaldo voleva tornare all’Inter. A Madrid arrivammo come una banda, Mou all’intervallo…”

L'ex difensore nerazzurro ricorda i momenti in Inghilterra con Dacourt

Torna in diretta su Instagram Marco Materazzi, ed anche questa volta con l’ex portiere dell’Inter Sebastian Frey. Il difensore campione del mondo con l’Italia nel 2006 scherza e racconta molti aneddoti della sua carriera. Ecco le sue parole in diretta:

BALOTELLI – “A Mario gli voglio troppo bene. Erano mazzate educative”.

DACOURT – “Compagni all’Everton ed eravamo stranieri quando era ancora dura. C’erano pochi stranieri in quel momento. Gli allenamenti che ci facevano erano incredibili, ci facevamo coraggio da stranieri. Non è semplice”.

PARTITA INTER LEGEND – “Ho un conto in sospeso con il mio amico Luca Toni. Ora facciamo Fiorentina Legend contro Inter Legend. Ho sentito che ha fatto il fenomeno”.

ATTACCANTI PIU’ FORTI AFFRONTATI – “Vieri, che ci sta guardando. Tirava di piatto come Roberto Carlos tirava di collo. Incredibile, uno dei più forti mai visti”.

ESPOSITO – “Molto forte, è bravo. Ha la zucca (testa, ndr) che conta tantissimo”.

GRESKO – “Bravissimo ragazzo, facciamo un Inter Legend con lui”.

BOCA JUNIOR – “Sei mesi? Ci sarei un anno. Mio figlio per i 18 anni ha chiesto di andare alla Bombonera. Abbiamo visto la partita contro il River, è una delle emozioni più belle che si possa provare con il calcio. Eravamo in un box con il vetro, entrammo con Osvaldo, gli dissi di andare da altre parte. La partita è iniziata con 25 minuti di ritardo per i coriandoli. Quando hanno fatto 1-0 è stato incredibile, non voglio immaginare cosa sarebbe successo in caso di passaggio del turno. Il tunnel è bassissimo, secondo me Tevez si abbassa”.

PUNIZIONE CONTRO FREY – “Era un tiro ad 1km/h rasoterra, è lui che si è mosso prima”.

JUVENTUS – “Ho detto di odiarla solo sportivamente. Quest’odio che c’è sui social è incredibile, poi li ho incontrati ed hanno detto che mi ammirano. Io ho giocato per l’Inter e resterò per sempre tifoso dell’Inter, fino alla morte. Unico rimpianto è averci giocato solo 10 anni”.

FIORENTINA – “Ero tentato l’anno che volevo smettere, sarei venuto gratis. Poi ho deciso di chiudere all’Inter, volevo propormi al presidente Della Valle”.

PARTITA ADDIO AL CALCIO – “Ci ho pensato ma all’epoca avrei pianto troppo. Ora non so. Il mio sogno era farla all’Arena di Milano con i miei amici giocatori e non”.

ALLENATORE – “Ho quello che serve per allenare, ma non mi è ancora scattata la cosa. Dovrei snaturarmi nel calcio italiano adesso. Ce ne sono pochi di signori come Moratti”.

RONALDO, MESSI E CR7 – “Sono tre fenomeni, Cristiano tanto di cappello per quello che fa e per come ci è arrivato. Mesis è natura. Ronaldo il Fenomeno era tutti e due. Fate un po’ voi”.

RONALDO E IL MILAN – “Non voleva andare via, mi sono inginocchiato nello spogliatoio per convincerlo a restare. Quando tornò voleva venire di nuovo all’Inter, lo so per certo”.

MOURINHO NELL’INTERVALLO A MADRID- “Stiamo giocando troppo bene, dobbiamo giocare peggio. E’ un genio”.

MILITO – “Un fenomeno, di un’umiltà incredibile. Ma l’ambiente dell’Inter non è mai stato frequentato da gente con la puzza sotto al naso. Entravi in una famiglia. Milito ha mandati Van Buyten a cozze, ma ne ha mandati fuori in parecchi”.

ETO’O – “Un grande rapporto da prima che andasse all’Inter. Era un fenomeno. Ci incontrammo in un’amichevole Real-Perugia a Murcia. Entriamo, calcio d’angolo e faccio gol. Ora come la portiamo a casa? A 20 minuti dalla fine entra Eto’o, contro Milanese. Poverino Mauro, l’ha fatto nero. Alla fine perdiamo ai rigori, aveva 16 anni ed era la prima volta che vidi Eto’o”.

MADRID ALLO STADIO – “Di solito si va in silenzio, invece noi tiravamo i pugni ai vetri cantando i cori per Eto’o. Ci presentammo come gli zingari, Mourinho ci disse: “siamo arrivati fin qui come gli zingari, continuate così”. Mario aveva delle scarpe alla lui, Arnautovic con il cappellino di Gucci. Una banda”.

GOL AL MILAN – “Ne ho fatto uno solo ma buono. Il coronamento di un sogno di tutti gli interisti”.

STANKOVIC – “Era tutto. Un centrocampista che faceva gol cosa vuoi di più? I gol da metà campo? Non è fortuna”.

TRIPLETE O MONDIALE – “E’ come scegliere tra mamma e papà, non si può”.

ADRIANO – “Ha sprecao un potenziale incredibile, uno dei più forti con cui ho giocato”.

MONDIALE DOPO CALCIOPOLI – “Uno spogliatoio eccezionale, ho un grande rapporto. Era un gruppo, la Nazionale era diverso. Non vedevi l’ora di stare con Buffon, Cannavro. L’Inter era diversa perché è diventata una famiglia. Non ci sono bandiere in Nazionale, non c’era Inter, Juventus o Milan”.

QUARESMA – “Trivela? I primi allenamenti faceva solo quello e doppi passi. Ne prese tantissime da Cordoba, ma lui non disse nulla. E’ un campione d’Europa ma all’Inter non si è mai espresso al massimo”.

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