Mazzarri, Mourinho e l’importanza dell’aspetto psicologico

Allenatore preparato, attento agli schemi e ai particolari, ai meccanismi difensivi e ai movimenti offensivi, ma anche grande psicologo e motivatore, un pò come Mourinho, tutto questo è Walter Mazzarri, che ha da subito impresso il proprio marchio in questa Inter. Giocatori spenti ravvivati dal punto di vista fisico e mentale, giocatori sfiduciati con un piede fuori e uno dentro l’Inter che sono diventati protagonisti di queste prime due partite di campionato, giocatori bersagliati che sono diventati improvvisamente eroi in grado di accendere l’entusiasmo dei tifosi, giocatori a lungo out per un  infortunio che possono tornare protagonisti sin da subito.

Mazzarri è tutto questo, gran motivatore sin da subito, ha toccato le corde di giocatori come Jonathan, Nagatomo e Alvarez e ne ha smosso l’orgoglio, li ha responsabilizzati affidandogli un ruolo fondamentale in questa Inter, ha fatto di necessità virtù dopo un mercato modesto e sta spremendo al massimo il materiale a disposizione, ben più limitato di quello a disposizione di Mou nell’era del Triplete. Ha lanciato Ricky Alvarez nella mischia e ha ottenuto risposte in termini fisici e tecnici, ha la squadra interamente dalla sua parte e punta al rilancio degli infortunati Milito e Zanetti perchè ha bisogno del loro carisma e della loro esperienza.

Lavoro fisico e tattico dunque ma anche tanto lavoro mentale, così come Mou che quando arrivò fu un tornado per l’ambiente nerazzurro perchè caricò di responsabilità tutti, dal magazziniere al giocatore più carismatico, Walter punta molto sulla testa dei giocatori e vuole ravvivare quello spirito vincente che non può essersi sopito del tutto, sta facendo l’impossibile avendo la metà di quello che aveva Josè, anche se è ancora presto per i giudizi e anche se sono passate solo due giornate di campionato. Ora la prova di maturità con la Juve e se poi con quello che ha, riuscisse ad arrivare a vincere anche la metà di quanto vinto da Mou, allora tanto di cappello.