10 Aprile 2021

OCCHI SULL’AVVERSARIO – Missioni Semplici e l’effetto Nainggolan: il Cagliari in cinque punti

Discorso salvezza complicato per i rossoblù, attesi dal match con la capolista

Cagliari, Getty Images

Dopo il successo prezioso nel recupero contro il Sassuolo, l’Inter di Antonio Conte torna in campo per allungare sulle inseguitrici e avvicinare l’obiettivo scudetto. Nerazzurri in scena di nuovo a San Siro ma contro il Cagliari, coinvolto nella lotta salvezza tra le acque pericolose di classifica. Impegno che nasconde delle insidie per la Beneamata dopo il recupero con i neroverdi: scopriamo insieme i segreti nella sfida nel nostro approfondimento sull’avversario.

Giovanni Simeone, Getty Images

[tps_title]MOMENTO DI FORMA[/tps_title]

Una squadra senza equilibri, alla ricerca costante di tranquillità per provare a tenersi stretta la Serie A. Il Cagliari è al centro della corsa per non retrocedere e, complice la caduta libera delle ultime giornate, conserva flebili speranze di salvezza prima del confronto di lusso contro la capolista. Rossoblù in scena a San Siro contro l’Inter dopo tre sconfitte consecutive contro Juventus, Spezia e Verona. I tre risultati utili consecutivi di tra la fine di febbraio e l’inizio di marzo – due vittorie contro Crotone e Bologna e il pari di Genova con la Sampdoria – un lampo nel cielo sempre più cupo per i sardi, costretti ad una complicatissima rimonta.

12 sconfitte in campionato nelle ultime 16 partite: due vittorie e due pareggi totalizzati dal 23 dicembre ad oggi e un velo di positività sempre più sottile che attanaglia il Cagliari, mai così in difficoltà per provare a tenersi a galla in Serie A.

Joao Pedro, Getty Images

[tps_title]ALLENATORE[/tps_title]

Con Leonardo Semplici, il Cagliari ha imparato a cambiar passo. Due vittorie consecutive con l’ex Spal in panchina, anche decisive per l’economia delle zone pericolose di classifica contro Crotone e Bologna. Poi un pareggio, a Marassi con la Samp e tre pericolosissime sconfitte consecutive che hanno gettato nuovamente nel baratro i rossoblù, chiamati a rialzare la testa contro il peggior avversario possibile.

Con il suo arrivo alla Sardegna Arena, Semplici ha apportato poche ma significative novità dal punto di vista tattico, disegnando i suoi con un 3-5-2 che vedrà i rossoblù disposti a specchio contro l’Inter, in una sfida che si preannuncia ricca di duelli. Le novità più interessanti arrivano soprattutto dal centrocampo: addio al Nainggolan trequartista visto con Eusebio Di Francesco per arretrarlo in mediana, lasciando gli attaccanti in coppia nel reparto avanzato.

Una svolta netta anche nell’impostazione difensiva: se il Cagliari di Di Francesco poteva sembrare un ibrido con la retroguardia a tre vista in pochissime uscite, per Semplici quello interpretato da Godin e compagni diventa un dogma che detta le linee per l’intero assetto, con gli esterni larghi ad interpretare le due fasi.

Leonardo Semplici, Getty Images

[tps_title]EFFETTO NAINGGOLAN[/tps_title]

Con la maglia del Cagliari è esploso in Serie A, presentandosi agli occhi del grande calcio. Ha conquistato tutti ed ha incantato la Roma che ha scelto di puntare su di lui, vincendo la sua scommessa. Poi l’Inter e una storia d’amore mai sbocciata a dovere e il doppio ritorno in Sardegna, aspettando la nuova collocazione definitiva. Radja Nainggolan da avversario è uno degli incubi dei nerazzurri e vorrà lasciare il segno anche nell’ennesimo confronto, in un San Siro che non gli ha regalato, con la Beneamata, grandi scintille.

Contro l’Inter 6 gol a referto, gli stessi totalizzati invece in nerazzurro nella stagione 2018/2019, agli ordini di Luciano Spalletti. Con Antonio Conte non è mai sbocciato l’amore e dopo sei mesi in stand-by a Milano è tornato a Cagliari, per provare a tenere aggrappati i rossoblù alla Serie A.

Dalla stagione 2009/2010 a quella attuale, 19 sfide contro l’Inter, 3 vittorie, 7 pareggi e 9 sconfitte (incluso l’unico precedente in Coppa Italia). Il primo gol otto anni fa, in rossoblù: l’ultimo invece lo scorso anno, nel match di ritorno finito 1-1. Di sfide ne ha decise tante, soprattutto con la maglia della Roma: pesantissimi i gol tra il 2014 e il 2017 prima di sposare il progetto nerazzurro. Una minaccia costante per la Beneamata, per il classico morso dell’ex.

Cagliari, Getty Images

[tps_title]NUMERI A CONFRONTO[/tps_title]

La stessa impostazione dal punto di vista tattico ma anche due mondi completamente opposti in termini di cifre e statistiche. L’Inter domina ogni classifica, non solo in termini di punti. Quella di Conte è la squadra che ha percorso in media più chilometri in campionato (113.062 davanti al Napoli), che ha effettuato più gol di testa (14) e che ha totalizzato più cross in Serie A (172, la Juventus seconda è a 137). Nerazzurri da top class anche in termini realizzativi (68 gol, gli stessi dell’Atalanta prima con l’Inter) e in ottica assist con 44, insieme alla Juventus e dietro all’Atalanta prima con 47.

La svolta di Semplici ha dato una scossa, seppur leggera, al reparto avanzato dei rossoblù, il terzo peggior attacco della massima serie. 31 i gol a referto, gli stessi del Genoa: peggio solo il Benevento con 30 e il Parma, ultimo con 28. La squadra di Cragno – contro l’Inter non ci sarà: spazio a Vicario – è la prima per parate totalizzate in campionato (126, i nerazzurri sono a 78), mentre i gol di testa sono soltanto 6. Disastroso, infine, il dato sul possesso palla: 23’07 in media a partita per il Cagliari, meglio soltanto di Hellas Verona (23’00) e Benevento (20’15), ultime in classifica.

Numeri tutt’altro che incoraggianti per l’undici rossoblù, chiamato a fronteggiare anche in termini statistici uno degli incubi della sua storia in Serie A. Soltanto una volta nelle ultime 37 partite del massimo campionato l’Inter non è riuscita a segnare, nello 0-2 dell’aprile 2013. L’ultima volta che i sardi sono riusciti a tenere la porta inviolata in casa della Beneamata risale al marzo 1992, quando finì 0-0. E, come se non bastasse, il Cagliari è anche la squadra che dall’inizio del 2021 ha realizzato meno gol in Serie A: soltanto 10 in 15 partite. Un dramma che rischia di rovinare il futuro rossoblù.

Joao Pedro, Getty Images

[tps_title]FINALE THRILLING[/tps_title]

Il Cagliari di Leonardo Semplici è una squadra che soffre tremendamente i finali di frazione. 10 gol subiti tra il 30’ ed il 45’, prima del riposo, addirittura 15 invece tra il 75’ ed il 90’. Nei due quarti d’ora da incubo, i rossoblù hanno subito il 50% dei gol incassati in stagione per quella che è la sesta peggior difesa del campionato.

Dal punto di vista realizzativo, la situazione non migliora affatto. Il parziale più produttivo cade nei 15’ successivi all’intervallo, durante i quali i rossoblù hanno segnato 10 gol, il 32% del totale. Sardi più prolifici nel secondo tempo – 19 reti contro le 12 della prima frazione – ma si avverte nettamente la mancanza dei gol pesanti. Una sola rete a referto per Nainggolan così come Marin e Nandez, addirittura 2 per Pavoletti in una staffetta perenne con Simeone. L’argentino è a quota 6, secondo miglior marcatore dietro Joao Pedro con 13: il brasiliano è una certezza, ma da solo non basta. Servirà una scossa al Cagliari per rilanciarlo nella corsa salvezza: domenica però c’è l’Inter, il peggior avversario possibile.

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