15 Ottobre 2020

CHE FINE HA FATTO? – Checco Moriero, lo sciuscià specializzato in magie che ora aspetta una panchina

Uno delle colonne della cavalcata Uefa 1997/98, Moriero continua a vivere di calcio allenando nelle serie inferiori

Campioni, meteore, mancate promesse e tanto altro: la storia dell’Inter è ricca di profili che, in un modo o nell’altro, hanno lasciato la propria impronta. Ogni squadra ha il suo Pelé brasiliano, ma non è escluso che possa avere anche il Pelé portoghese. La rubrica “Che fine ha fatto?” di Passioneinter.com rivela qual è stato il destino di chi è riuscito a lasciare la sua traccia e di chi invece è passato inosservato. Oggi è il turno di Francesco Moriero.

PRIMA DELL’INTER – Nato a Lecce il 31 Marzo 1969, è proprio con la squadra giallorossa della sua città che Moriero inizia a calcare i campi di calcio: tanta gavetta e la scalata verso l’elite calcistica italiana, con il passaggio prima a Cagliari e poi a Roma, prima della destinazione Milano. L’accordo, in realtà, Moriero lo ha preso con il Milan, ed è prontissimo a vestire la casacca rossonera, ma a Luglio il suo cartellino rientra in un’operazione di scambi che coinvolgono anche Andrè Cruz, che l’Inter ha acquistato dal Napoli allenato da Simoni, e così l’esterno destro passa sulla sponda nerazzurra del Naviglio, cambiando per sempre la sua vita.

L’ESPERIENZA NERAZZURRA – Anni indimenticabili con l’Inter, conditi dalla vittoria della Coppa Uefa nella prima stagione e da tante altre soddisfazioni personali e di squadra. Moriero diventa lo “sciuscià“, il lustrascarpe di Ronaldo nelle colorite esultanze dopo le numerose reti del brasiliano, ma in realtà il cuore del popolo nerazzurro lo conquista con prestazioni da dieci e lode e con giocate da fuoriclasse puro, come il gol in rovesciata nella prima trasferta di Coppa Uefa contro il Neuchatel Xamax oppure la rete di Piacenza, arrivata dopo una serpentina spettacolare. Un’esplosione che gli vale anche il lasciapassare per la convocazione in nazionale e il passaporto per i mondiali di Francia 98. All’Inter Moriero disputerà tre stagioni, collezionando 83 presenze e con 10 gol all’attivo.

DOPO L’INTER – Dal nerazzurro all’azzurro il passo è breve: Moriero firma in Campania per il Napoli, appena tornato in Serie A dopo due stagioni di purgatorio in B. Non sarà un’annata facile per il club partenopeo che, in ogni caso, sogna la salvezza fino agli ultimi minuti dell’ultima giornata, quando non basterà il gol di Edmundo allo scadere, a Firenze, per garantire la permanenza in massima serie. L’esterno destro resterà in maglia napoletana anche l’anno seguente, in Serie B, dove disputerà 10 partite prima di appendere le scarpe al chiodo e dedicarsi alla carriera di allenatore.

CHE FINE HA FATTO – Oggi Moriero, dopo una piccola parentesi politica nel 2015, continua a vivere di calcio nel ruolo di allenatore. L’ultima esperienza, al momento, è nuovamente in Campania, nella scorsa stagione, quando fu chiamato ad allenare la Cavese in Lega Pro. Adesso il tecnico ha ricevuto diverse proposte per la nuova stagione agonistica ma non ha ancora preso una decisione per non commettere errori. Non disdegnerebbe un’esperienza estera, magari ricordando le fortune di quell’avventura europea del 1997/98, conclusasi con la Coppe Uefa alzata al cielo di Parigi con la maglia nerazzurra.

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