18 Aprile 2020

Zanetti in diretta: “Il compagno migliore? Dico Baggio. Dopo il Livorno pensai al ritiro, il 5 maggio…”

La bandiera nerazzurra su Instagram con Esteban Cambiasso

Una diretta su Instagram vietata ai cuori deboli quella di oggi tra Javier Zanetti ed Esteban Cambiasso: due giocatori che hanno scritto la recente storia dell’Inter ed entrambi presenti nell’incredibile stagione 2009-2010 del Triplete. Oggi i due argentini si sono dati appuntamento su Instagram. Ecco le parole in diretta della bandiera nerazzurra:

SITUAZIONE ATTUALE – “Come quando giocavamo, non dobbiamo mollare. Ci stiamo godendo tante cose ma speriamo di uscire presto da questo momento difficile”.

DA GIOVANE – “Tifo Independiente, mi ricordavo di quando andavo allo stadio con i miei amici. Era uno dei momenti più emozionante. C’era il magazziniere che ti avvisava quando la squadra sta entrando in campo, mi veniva un’adrenalina incredibile. Mi è mancato giocare nella loro prima squadra. Il fratello di Diego Milito ci invitò alla partita d’addio, mi sono messo la loro maglia e mi è venuto in mente tutto quello che facevo da bambino”.

SALTO IN ITALIA – “Il grande passo è stato fatto quando ero molto giovane, senza la mia famiglia sarebbe stata molto dura. Dopo le giovanili pensavo di andare in un grande club in Argentina, invece sono venuto in Italia, un Paese che ringrazierò sempre. I miei tre figli sono italiani”.

FIGLI – “Mi ricordo quando Paula aspettava Sol, ma dovevo andare in ritiro per due partite con l’Inter. Ho detto a mia moglie che sarei tornato subito dopo, avevamo la finale di Coppa Italia contro la Roma”.

ANEDDOTO – “Feci un gol io, uno Zamorano. C’era Robi Baggio, giocavamo contro la Roma. In quella partita feci un cross, il Cholo stacca di testa e sbaglia. Dopo facemmo un viaggio in areo di 13 ore ed è stato tutto il viaggio a dire di non poter sbagliare quel gol”.

HOBBY – “Mi piace cantare ma c’è una guerra in famiglia per il microfono. Dico che la mia passione è cantare. Sono tornato a giocare a paddle, era da tanto che non giocavo. Mi diverto molto. Mi piace anche il tennis, uno sport che preferisco da sempre. Ho seguito molto la selezione argentina di volley perché sono amico di alcuni giocatori. Ballo? Quando si apre la pista di ballo, siamo i primi ad entrare e gli ultimi ad uscire”.

IL COMPAGNO DI SQUADRA PIU’ FORTE – “Quando arrivò Ronaldo dal Barcellona credo che fu una cosa impressionante. Però se devo dirne uno, dico Baggio, perché oltre a quello che significa a livello mondiale, era la resilienza che aveva. Con gli infortuni che aveva avuto che ti raccontava, non poteva far forza negli allenamenti, ma continuava. Grande ammirazione per lui. Con tutte le squadre che ha cambiato, lo amano tutti. Lo ammiro per quello che fu, sia dentro che soprattutto fuori dal campo”.

MOMENTI DIFFICILI IN CARRIERA – “Saper convivere con le delusioni è fondamentale. Bisogna reagire, ti fanno diventare ancora più forte. In quel momento è dura, dentro di te è tristissimo ma devi rialzarti e sapere che questo continua. Penso al 5 maggio,alla semifinale con il Milan in Champions. Il Mondiale del 2002. C’era un entusiasmo incredibile, un’aspettativa assurda. Non so cosa sia successo. Contro l’Inghilterra ci stava perdere, ma contro la Svezia è stato assurdo. Rigiocandola avremmo vinto 5-1, c’era una tristezza ed un’amarezza incredibile”.

RITIRO – “Ho deciso di smettere quando stavo ancora bene, è brutto sentir parlare la gente che dice che non ce la fai più. Volevo tornare dopo l’infortunio e quando entrai contro il Livorno ho pensato che sarebbe stata la mia ultima stagione. Mi avete abbracciato ed eravate felicissimi per me. Lì per la prima volta ho pensato a quello che sarebbe venuto dopo”.

MILITO – “Ci ricordiamo dei tanti gol che hanno fatto. Ma lui durante le grigliate si sedeva a tavola e basta”.

CRUZ – “Mi ricordo dopo l’allenamento mentre Walter (Samuel, ndr) faceva la grigliata lui si faceva la doccia, massaggi e poi arrivava chiedendo quanto mancasse”.

ASADO – “Eravamo un gruppo incredibile, non solo gli argentini ma eravamo tutti insieme. Restavamo fino a tardi con Stankovic, Julio Cesar. Questo faceva bene alla squadra”.

IL FUTURO DI CAMBIASSO – “Farò il tifo per te. Ma dico solo che il calcio avrà un grande allenatore nel futuro”.

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