ESCLUSIVA – Luca Marelli: “Polemiche, Arbitri e Supercoppa. Come sta cambiando il Var”
La nostra intervista esclusiva all'ex arbitro Luca Marelli

GLI EPISODI ARBITRALI SULL’INTER SECONDO MARELLI
Bene possiamo andare avanti ed analizzare alcuni episodi recenti. Partiamo dall’ultimo, quello della scorsa giornata in Inter-Empoli tra Lautaro e Ismajli
“Su questo episodio mi sono espresso in diretta e ho detto che non è calcio di rigore. Il motivo è che il contatto è fortuito, perché sono due giocatori che si stavano preparando per intercettare il pallone che stava arrivando in quella zona. Non è arrivato in quella zona per la deviazione di Grassi che si trova a circa un metro davanti ai giocatori. E pertanto il movimento viene concluso da due giocatori prescindendo dalla posizione del pallone che non è arrivato in quella in quella posizione. Noi non possiamo sapere chi sarebbe arrivato sul pallone per primo, motivo per cui questo deve essere considerato un contatto di gioco come ce ne sono tanti. E ricordatevi sempre di un piccolo particolare, che non è tanto piccolo: se riesco ad anticipare quello che sta per succedere non è perché sono fortunato o perché lancio una monetina, ma proprio per il discorso che facevamo all’inizio, che il regolamento è una base poi dopo ci sono tutte le linee guida, le linee interpretative che devono essere utilizzate proprio nell’analisi degli episodi. Probabilmente qualcuno pensa che ci arrivi per fortuna o per chissà quale motivo. In realtà non è che sto cercando di esaltare il mio lavoro, perché il mio lavoro lo possono fare in tanti, ma bisogna conoscere tutto. Se questo episodio viene considerato come un calcio di rigore allora in area di rigore dovremmo pensare di fischiare centinaia di rigori per contatti che esistono a pallone lontano. Questo è un contatto fortuito. Dispiace che Lautaro abbia subito una conseguenza ed è dovuto stare fuori trenta secondi, ma può capitare”.
In molti vedono un’analogia sul contatto tra Dimarco e Bonaventura dell’ottobre 2022 che portò al rigore per la Fiorentina
“Questo è un episodio diverso. Vedi, uno dei grandissimi errori che vengono commessi molto spesso, soprattutto in questo periodo storico nel quale tutti attraverso i social possono esprimere la loro opinione, com’è giusto che sia perché sono per la libertà assoluta di comunicazione sempre rimanendo nel lecito, è che si paragonano episodi che di paragonabile non hanno niente. In questo episodio la differenza è che il pallone è arrivato esattamente in quella posizione, che Bonaventura toccò male il pallone ma lo tocco e che quello di Lautaro al limite può essere considerato un calcio di rigore per negligenza, perciò senza cartellino, mentre questo è un fallo grave di gioco. Valeri quando fischiò questo questo episodio dopo on-field review ritornò in campo e non ammonì neanche Dimarco, che in realtà andava espulso in questa circostanza per farlo grave. Cosa significa fallo grave di gioco? Non significa farlo volontariamente, perché altrimenti rientreremmo nella condotta violenta che è una fattispecie completamente differente. Il fallo grave di gioco significa tentare di entrare sul pallone ma entrare male e mettere a rischio l’incolumità di un avversario. Come è successo in questo caso. Ma sono due episodi completamente differenti. Non hanno veramente nulla in comune”.
Mi soffermerei allora sulle due entrate, perché in entrambi i casi i tacchetti sono piuttosto alti…
“Discutiamo di due episodi differenti. In Fiorentina-Inter l’intervento fu sul ginocchio, che tra l’altro era in iperestensione, come era in iperestensione quella gamba di Dimarco. Ripeto e lo sottolineo di nuovo: non c’era volontarietà, anche perché Dimarco uno dei giocatori più corretti che ci sono in Serie A, semplicemente fu una serie di circostanze che avrebbe dovuto portare al calcio di rigore giustamente assegnato e all’espulsione di Dimarco. Quello che è successo invece domenica è un contatto negligente. Cioè non stiamo neanche parlando di un episodio che possa portare a una sanzione disciplinare. Per per essere ancora più precisi: se l’arbitro domenica avesse fischiato il calcio di rigore in Inter-Empoli il VAR non sarebbe intervenuto proprio perché un contatto c’era stato ma non è un episodio da VAR. Cioè è un contatto di gioco che può capitare perché capita spesso. A volte capita che i giocatori si infortunano molto gravemente per contatti di gioco e non è neanche fallo. Ti faccio un esempio: in Lipsia-Juventus, Bremer si è distrutto un ginocchio per un contatto di gioco con un avversario e non era neanche fallo. Purtroppo i contatti fan parte di questo gioco, così come gli infortuni. La realtà è che una volta che vediamo il giocatore che ha avuto il contatto, che in questo caso è Lautaro, che si rialza, siamo tutti contenti come è giusto che sia”.
Analizziamo il secondo episodio di Inter-Bologna dello scorso mercoledì, l’uscita di Skorupski su Thuram. Giusto non assegnare rigore all’Inter?
“Nell’immagine del contatto, il pallone dove si trova? È alle spalle di Thuram perché ha toccato il pallone all’indietro, cercando non so di far che cosa. Dopodiché ha continuato la sua corsa ed è entrato in contatto con Skorupski, come può capitare. Tanto è vero che correttamente non ha chiesto il calcio di rigore in questa circostanza, anzi si è alzato e si è scusato con Skorupski, perché probabilmente pensava di averlo lui toccato sulla testa e in realtà non aveva toccato la testa. Però si è scusato e non ha neanche chiesto calcio di rigore. Questa è una polemica, che io naturalmente ho letto ma a cui non ho partecipato perché non partecipo a questa tipologia di discussioni, che è nata sul niente. In campo nessuno si è lamentato di questo episodio. Il grande problema della comunicazione di massa, che ripeto per me è fondamentale e per la quale sono assolutamente favorevole, è che chiunque può andare a cercare qualunque cosa. Negli ultimi tempi questa estremizzazione sta raggiungendo dei livelli abbastanza insopportabili, soprattutto tra due tifoserie. Dispiace dirlo ma è così. Attenzione non che riguarda le società o i giocatori, ma le persone. Ci sono tanti tanti video di persone che attaccano in maniera gratuita quello che accade all’altra squadra e sinceramente questo secondo me è un po’ avvelenare i pozzi, e bisognerebbe evitare di seguire questa gente. Se vogliamo parlare di questo episodio, è un episodio che per me non è mai da calcio di rigore perché è una normalissima dinamica di gioco con il pallone che si trova addirittura dietro a Thuram, con Skorupski che non travolge Thuram perché al momento in cui c’è il contatto è quasi fermo. Dobbiamo anche considerare che il portiere deve avere anche lui la possibilità di giocare. Se vogliamo pensare che il portiere viene scagionato solo se prende il pallone perfetto, ma se un giocatore, come in questo caso, il pallone lo tocca indietro come fa a intervenire sul pallone? Se l’avesse toccato in avanti probabilmente l’avrebbe preso e non ci sarebbe stata nessuna discussione. L’ha toccata indietro, sulla dinamica Thuram ha continuato la corsa ed è andato a inciampare tra virgolette sul costato di Skorupski, non ha chiesto neanche lui il calcio di rigore perché sapeva perfettamente che questo non era un calcio di rigore da assegnare, e finisce qua”.
L’errore è comunque fischiare fallo in favore del Bologna
“Non c’è dubbio. Infatti l’ho detto anche in presa diretta che assegnare il fallo a favore del Bologna era un errore. Bisognava semplicemente lasciar correre”.
Nella stessa partita poi c’è un altro errore, ma chiaramente non è da VAR: il contatto Ferguson-Frattesi in zona recupero. Cos’era in quel caso?
“Assolutamente nulla, doveva lasciar correre. Mi permetto una parola su Pairetto: a mio parere c’è tantissimo pregiudizio. Perché la realtà è che Inter-Bologna è stata una partita difficile perché, non nascondiamocelo, nessuno si aspettava quel risultato finale, si aspettavano tutti un risultato diverso. La partita è stata molto combattuta, il Bologna l’ha giocata bene e Pairetto ha commesso un errore, al novantaduesimo, che abbiamo appena sottolineato: il fallo di Frattesi che non c’era. Per il resto a me Pairetto, che è un arbitro che non mi fa impazzire, te lo dico molto chiaramente, a me è piaciuto in Inter-Bologna”.
Invece cosa ne pensi di Sozza? Non lo hai menzionato prima tra gli arbitri migliori in questo in questo momento e ha fatto discutere nella finale di Supercoppa Italiana, soprattutto per la mancata segnalazione del fallo di Morata su Asllani prima della punizione da cui è scaturito il gol di Theo Hernandez
“Non l’ho nominato non perché me ne sia dimenticato, ma perché in questo periodo Sozza non è il Sozza che conosciamo. Dopo l’infortunio, lui è stato operato a un ginocchio l’anno scorso, è rientrato e ha avuto alti e bassi. Per esempio la finale in Supercoppa a mio parere è stato un basso, al di là di questo episodio che è un fallo evidente, è inutile che stiamo anche a parlarne. Il VAR non è intervenuto perché c’è stato successivamente il calcio di punizione da cui poi è nata la rete di Theo Hernandez- Se ci fosse stata rete diretta il VAR sarebbe intervenuto, perché questo è un fallo evidente. Al di là di questo episodio, Sozza la finale di Supercoppa l’ha arbitrata proprio male in generale ed è un periodo un po’ così. Sozza deve ritrovarsi, non è ancora l’arbitro stupendo che abbiamo visto nei suoi primi anni, l’infortunio secondo me un po’ ha influito anche a livello psicologico. Ricordiamoci che anche gli arbitri non sono immuni agli infortuni, perché l’anno scorso è stato operato Sozza e poi Chiffi a fine campionato, quest’anno sono stati operati altri due arbitri, anche se nessuno lo sa perché gli arbitri interessano solamente quando sbagliano. In realtà ci sono due arbitri fermi che sono stati operati entrambi uno a dicembre e uno a gennaio e che mancano da parecchio tempo. Come per i giocatori che magari fanno un po’ fatica dopo un infortunio, Sozza secondo me sta attraversando questo periodo. Potenzialmente è ancora un grande arbitro però deve tornare ai suoi livelli. Di tempo ne ha perché ha trentasette anni”.
Questa mattina come ogni mercoledì sono uscite le designazione della ventiduesima giornata, te la senti già di sbilanciarti su quello che sarà l’arbitro di Milan-Inter del 2 febbraio?
“Da un po’ di tempo pensavo che l’arbitro designato sarebbe stato Guida, che in realtà in questo momento è probabilmente il numero uno. Però è anche vero che Guida è assente da un po’, probabilmente è stato sostituito in una designazione che era Roma-Lazio, sostituito da Pairetto che fece una partita eccellente. Guida era stato disegnato e da quel momento non ha più arbitrato. A questo punto bisogna capire, se dovesse farcela vedo difficile rientrare direttamente nel derby e a oggi sinceramente non so dirti chi potrebbe essere l’arbitro. Perché Colombo per esempio non c’è e non ci sarà per un mese, dato che è in Sud America, in Venezuela, per il campionato sudamericano under 20, e perciò fino al 16 febbraio, che è il giorno della finale, non ci sarà. Non è una designazione semplice. Punto su Guida, però con tanti punti interrogativi”.
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