27 Agosto 2019

ESCLUSIVA – Moratti esalta Conte: “Che passione! Lukaku trascinatore”. Poi svela: “Provai a prendere Griezmann. Su Ibra-Eto’o, Mou e San Siro…”

L'ex presidente dell'Inter ai microfoni di Passioneinter.com commenta l'attualità nerazzurra e svela alcuni retroscena legati al recente passato
moratti appiano

La prima Inter di Conte vince e convince, fra nuovi arrivi che hanno subito conquistato San Siro e giocatori della vecchia guarda rigenerati in questo nuovo corso. In attesa di capire come verrà completata la rosa dunque, con Sanchez e Biraghi sempre più vicini a diventare nuovi rinforzi per la squadra nerazzurra, il morale per questo inizio di campionato non può che essere positivo.

La redazione di Passioneinter.com ha contattato l’ex presidente della Beneamata, Massimo Moratti, per commentare l’attualità che riguarda la sua amata Inter e per ricordare alcuni episodi della storia recente, che lui ha contribuito a scrivere.

Signor Moratti, soddisfatto di questa prima Inter vista ieri sera? Che squadra sta nascendo?

“Ieri sera è stata un’Inter fantastica! Ha giocato molto bene, cosa tutt’altro che scontata alla prima partita. E’ già stato messo in risalto il talento di alcuni giocatori. Poi altri che l’anno scorso sembravano in crisi e ieri hanno avuto subito una ripresa fortissima. Ottima serata, di fronte ad un Lecce che giocava molto bene: non è stata affatto una squadra materasso”.

Il colpo dell’estate è stato Lukaku, che si è presentato a San Siro con un gol. 

“Sì, è stato il colpo dell’Inter. Alla ricerca di un centravanti ha trovato questo attaccante che è un trascinatore e che mi è sembrato anche un ragazzo molto intelligente per come ha giocato e per le scelte che ha fatto. Con lui l’Inter ha trovato esattamente quello Conte cercava”.

Dal mercato ora cosa manca secondo lei? 

“Non saprei: quando una squadra vince e gioca così bene come ieri sera, ti sembra che sia già tutto a posto, mentre quando le cose non vanno bene ti sembra di dover cambiare tutto. Io credo che la squadra sia equilibrata, non ha bisogno di molto. Se i giocatori sono così in forma è difficile andare a cambiare le cose, anche se i momenti di cattiva forma ci potranno essere. In mediana per esempio ci sono tanti giocatori che si possono supportare l’uno con l’altro. Mi sembra che la squadra sia abbastanza completa”.

Cosa prova a vedere Conte sulla panchina dell’Inter? 

“Conte l’ho visto ieri sera sinceramente appassionato e molto vicino ai giocatori. Questo il pubblico lo sente e lo mette in condizione di diventare anche amico del pubblico stesso. La gente tifa Inter qualsiasi sia l’allenatore: ad un certo punto tutti sperano che l’allenatore faccia vincere la squadra e Conte ha le qualità per farlo”.

C’è un giocatore nel calcio di oggi per il quale ha pensato: “Se fossi presidente questo lo prenderei!”?

“(ride n.d.r.) Ogni tanto capita… Ho sempre pensato a Griezmann, ma in passato, ora è dura. I valori oggi son talmente spaventosi che questi tipi di sogni bisogna adattarli alla realtà”.

Ha mai provato a prenderlo?

“Diciamo che a suo tempo ho fatto un timido tentativo, ma ero già quasi fuori dall’Inter…”.

Il progetto dichiarato di Suning è di riportare l’Inter in cima al mondo. Al netto dei vincoli del Fair Play Finanziario, quanto tempo crede che servirà?

“Questo non si può mai dire… chissà, se uno è fortunato può succedere anche subito! La strada giusta è quella di ricominciare ogni anno con Campionato, Champions e Coppa Italia, passo dopo passo. E se le cose vanno bene si fa più in fretta di quello che si pensava”.

Salto nel passato: lo scambio fra Ibrahimovic ed Eto’o, che la vide coinvolta in prima persona. Cosa disse a Laporta per convincerlo?

“Ero talmente convinto che Ibra fosse un grandissimo giocatore, che gli parlai soprattutto di lui in una serata che non c’entrava nulla con il calcio. Per me lui era un giocatore che come lo prendevi poi vincevi il campionato. Gli parlai talmente bene di lui che si convinse. Ma non per venderlo: si parlava tanto per parlare”.

Restando in quegli anni: cosa la convinse che Mourinho fosse l’uomo giusto per l’Inter nei primi incontri avuti con lui a Parigi?

“Pensai che Mourinho fosse adatto all’Inter già dalle interviste che aveva fatto ai tempi del Porto, prima della semifinale di ritorno della Champions. Questo però lo dimenticai velocemente perché Mancini andava benissimo. Poi quando ci fu il problema con Mancini lo incontrai e vidi subito un grande professionista. A parte il carattere: era molto simpatico. Con grande dispiacere dovetti mollarne uno per prenderne un altro: mi sembra che alla fine le cose siano andate bene!”.

Abbattere San Siro per costruire un nuovo impianto: cosa prova a sentire di questa possibilità?

“Dispiacere senza dubbio, ma solo da un punto di vista umano. Da quello pratico non essendo dentro la vicenda non conosco i dettagli e non posso dare un giudizio. E’ chiaro che ci sia dispiacere a sapere che venga cancellato così tutto ciò che San Siro rappresenta per il suo passato”.

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