10 Aprile 2021

Inter-Cagliari, Conte: “Per Nainggolan nessun rancore, lo ringrazio. A chi critica il nostro gioco dico…”

La formazione nerazzurra scenderà in campo domani nel lunch match delle 12.30 a San Siro
Conte Inter

Grazie ai due successi consecutivi messi a segno contro Bologna e Sassuolo alla ripresa del campionato dopo la sosta, l’Inter è riuscita ad allungare il vantaggio sulle inseguitrici in classifica. Domani, nel lunch match di San Siro in programma per le 12.30, la formazione nerazzurra se la dovrà vedere però contro il Cagliari, la cui qualità di rosa non rispecchia assolutamente la posizione in classifica, che la mostra al terzultimo posto.

Conte Inter

Antonio Conte (@Getty Images)

Come anticipato nella giornata di ieri, Antonio Conte tornerà in conferenza stampa nel giorno della vigilia a partire dalle 14.00, per rispondere alle domande di giornalisti. Come sempre, potrete seguire la cronaca testuale in diretta delle parole pronunciate dal tecnico leccese su PassioneInter. Eccole qui di seguito.

Tipo di partita – “Vedendo la rosa del Cagliari sorprende vederli in questa posizione di classifica. Ci aspettiamo una gara difficile, anche perché vorranno giocarsi le loro carte per ottenere la salvezza. Sicuramente erano partiti con altri obiettivi quest’anno, ma ora sono in una posizione più pericolosa”.

Approccio – “Vedrete domani che gara abbiamo preparato e quello che abbiamo studiato”.

Turnover – “Io penso che non si debba fare un discorso di riposare o meno. Siamo in una fase importante del campionato, per noi è la terza partita in una settimana e cercherò di fare le scelte migliori per mettere in campo una squadra competitiva per la vittoria. Le scorse sono state due gare combattute, però la squadra sta bene, è allenata. Cercheremo di ottenere i tre punti facendo le migliori scelte possibili”.

Nainggolan – “Come ho sempre detto ringrazio Radja per il periodo in cui è stato con noi. Poi sono state fatte altre scelte, però questo è il passato, ora dobbiamo pensare al presente. Ci farà piacere rivederlo e dovremo fare attenzione, perché l’anno scorso ci fece gol. Spesso e volentieri chi gioca contro la sua ex squadra ci mette qualcosa in più”.

Idea di calcio – “Io guardo al presente, cercando di fare qualcosa di eccezionale in Italia. Per nove anni la Serie A ha visto una sola protagonista, ma noi dobbiamo continuare a concentrarci su questo, cosa che dovrebbe fare anche chi parla. Non ha senso fare discorsi futuristici, dobbiamo pensare al presente nel tentativo di fare qualcosa di straordinario rispetto all’ultimo decennio. Bisognerebbe dare enfasi e valore a quello che stanno facendo questi ragazzi, non pensare a come vincere la Champions l’anno prossimo”.

Vittoria dello Scudetto – “Innanzitutto, noi non abbiamo ancora fatto niente a livello di vittorie. Per ora abbiamo ridato credibilità all’Inter, e già questa è una cosa importante. L’anno scorso siamo arrivati in finale di Europa League, anche se qualcuno se ne dimentica. Adesso c’è da fare un ultimo step, il più importante, ma che ancora non è stato fatto. Per ora quindi non possiamo ancora parlarne, magari lo faremo dopo. Sappiamo benissimo le delusioni che possono arrivare da dietro l’angolo. Dobbiamo sfruttare il presente per poi, eventualmente, in futuro parlare di qualcosa di straordinario che è stato fatto. Proclami non ne faccio perché non sono abituato a farne”.

Attenzione – “Bisogna fare attenzione a non lasciare spazio agli avversari di tornare ad essere motivati. I nostri avversari non devono sfruttare nostri scivoloni per riacquistare linfa. Se continui a vincere, chi insegue prima o poi molla”.

Maggiore difficoltà e soddisfazione all’Inter – “Penso di averlo già detto: venire all’Inter è stata sicuramente la scelta più difficile che io potessi fare. Però non sono una persona che sceglie situazioni di comfort o che vive di rendita, mi piace mettermi sempre in discussione. L’Inter è stata il non plus ultra del mettersi in discussione, anche perché tuttora ho tantissimo da perdere. Io però ho la testa dura, vado avanti e sono pronto anche ad abbattere i muri con la testa”.

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