9 Agosto 2021

Come cambia l’Inter di Inzaghi con Edin Dzeko centravanti

L'attaccante bosniaco prenderà il posto di Lukaku al fianco di Lautaro Martinez

Dopo le accelerate delle ultime ore, rimangono ormai pochissimi dubbi su chi sarà il prossimo erede della maglia numero nove in casa Inter. L’addio di Romelu Lukaku, la cui cessione al Chelsea è ormai cosa fatta, aprirà difatti la strada al trasferimento di Edin Dzeko in maglia nerazzurra. Dopo un inseguimento che il club nerazzurro portava avanti almeno da quattro finestre di mercato consecutive, il centravanti bosniaco finalmente sbarcherà ad Appiano Gentile. In attesa di scoprire se l’Inter, nonostante le grandi difficoltà, farà un altro tentativo per Vlahovic, tentiamo di analizzare come potrebbe cambiare il gioco di Simone Inzaghi con la presenza di un attaccante come Dzeko al fianco di Lautaro.

Con questa prima heat map vediamo i movimenti realizzati da Ciro Immobile nella Lazio di Inzaghi lo scorso anno, nei match giocati in campionato. L’attaccante italiano, che esaltava il gioco del proprio allenatore grazie alla grande capacità di riuscire a farsi trovare spesso in azione cercando la profondità, preferiva essere innescato soprattutto sul centro sinistra. Un attaccante che, a discapito del cognome, in realtà era molto mobile all’interno delle dinamiche biancocelesti e dava una grossa mano anche in fase difensiva. Con Dzeko, come vedremo, Inzaghi troverà un attaccante diametralmente diverso per caratteristiche e modo di interpretare il calcio, ma prima vediamo come lo scorso anno Lukaku si muoveva nel reparto avanzato dell’Inter.

Questa heat map in alto fa dunque riferimento al centravanti belga. Sostanzialmente le zone di campo occupate ricordano vagamente le stesse in cui spaziava Immobile, con la sola differenza che Big-Rom agiva soprattutto partendo dal centro destra. Questo perché entrambi gli attaccanti potevano così rientrare sul piede forte e concludere a colpo sicuro con più possibilità di trovare la rete. Anche qui siamo però di fronte a due centravanti diversi, perché se il laziale è un calciatore da profondità, Lukaku invece lo spazio cerca di aprirselo da solo palla al piede, con movimenti tipici da football americano. Con lui, insomma, Inzaghi avrebbe trovato un calciatore per certi aspetti simile ad Immobile, sul quale non sarebbe stato tanto difficile lavorare.

E infine veniamo ad Edin Dzeko, la cui heat map quasi non sembrerebbe essere quella di un tipico numero nove. Effettivamente il centravanti bosniaco negli ultimi anni ha arretrato di parecchio il raggio d’azione, iniziando la sua manovra quasi all’altezza del centrocampo. Anche lui spinge soprattutto dal centro destra per avere la possibilità di liberarsi dal limite e concludere con un destro molto educato e pericoloso per i portieri avversari, ma non ha né la capacità di profondità di Immobile né la dirompenza fisica di Lukaku per sfidare le difese palla al piede.

Il suo arrivo all’Inter, piuttosto, lascia pensare che Dzeko sarà soprattutto una seconda punta, un attaccante con funzioni da regista per trasformare Lautaro Martinez nel vero bomber di questa squadra. E, da quanto visto nelle prime amichevoli di Simone Inzaghi, questa potrebbe essere in realtà una buonissima notizia. Innanzitutto perché il Toro ha una grande predisposizione a cercare la profondità ed inserirsi negli spazi vuoti delle difese avversarie, ma soprattutto perché il nuovo gioco nerazzurro dovrebbe svilupparsi più che altro nelle zone centrali del campo, sfruttando i centimetri e la grande gestione del pallone dell’attaccante giallorosso.

In tal caso, nell’ottica di un piano tattico che prevede grande partecipazione dei centrocampisti, avere una boa dotata di grande tecnica potrebbe essere un punto a favore delle idee di Inzaghi. Per concludere, da Dzeko non aspettiamoci numeri realizzativi tipici dei grandi numeri nove, perché il suo acquisto non va assolutamente in questa direzione. Piuttosto sarà Lautaro Martinez ad essere ulteriormente caricato di maggiori responsabilità in zona gol, ma con un complice dalla tecnica raffinata e dalla grande visione di gioco come ‘Il cigno di Sarajevo’.

L’INTER CHIUDE PER DZEKO E NON MOLLA VLAHOVIC >>>