16 Febbraio 2020

Lazio-Inter, oggi sfida Scudetto, ieri patria di Campioni: da Veron a de Vrij, da Stankovic a Crespo, quanta classe nella top 11 dei doppi ex!

Dall’attuale pilastro difensivo de Vrij al tridente d’attacco Crespo-Vieri-Pandev, numerosi i giocatori di spessore transitati sia a Roma che a Milano

Centrocampo

La zona nevralgica del campo è tutta muscoli e quantità. Il primo interprete è il Cholo Diego Pablo Simeone. La sua carriera fotografa perfettamente l’asse Lazio-Inter: con i nerazzurri si è presentato di fatto al grande calcio italiano di vertice nel ‘97. L’argentino si è rivelato un punto fermo nella prima stagione, con il picco della vittoria finale in Coppa Uefa. La seconda annata, complice l’ottavo posto in campionato, non è stata all’altezza dell’esordio. 85 partite da interista vero chiudono la sue esperienza milanese nel ‘99, anno in cui passa alla Lazio. Qui i trofei aumentano (uno scudetto, una Coppa Italia, una Supercoppa italiana e una europea) così come le presenze (136 fino al 2003). Emblematico il gol che lo stesso Cholo realizza nel rocambolesco e più che sfortunato 4-2 all’Inter del 5 maggio 2002.

Sempre di argentini si parla e ovviamente la grinta non manca nemmeno al secondo centrocampista: Juan Sebastian Veron. Con una carriera di tutto rispetto in Italia, l’attuale presidente dell’Estudiantes ha giocato due stagioni alla Lazio (1999-2001) e altrettante all’Inter (2004-2006). Si rende maggiormente protagonista con i romani, se pur di poco in termini di presenze (79 a 74). Anche i trofei conquistati rispecchiano questa sorta di dualismo: due scudetti, di cui uno per maglia, due coppe Italia nerazzurre e una biancoceleste, una Supercoppa italiana per parte, e una Supercoppa europea nella Capitale.

Quando si parla di trofei c’è un anno in particolare che mette in ombra il resto: il 2010. Se pensiamo ai centrocampisti dello scacchiere di Mourinho, in ottica Lazio prendiamo ovviamente Dejan Stankovic. Carriera abbastanza semplice con sole tre squadre tra i professionisti. Dopo la Stella Rossa arriva in Italia ai laziali. Dal ‘98 al 2004 gioca ben 214 partite, vincendo uno scudetto, una Coppa Italia, due Supercoppe nazionali, una Coppa Uefa, e una Coppa delle Coppe. Passato nel gennaio 2004 all’Inter, diviene un pilastro indistruttibile del magico ciclo vincente targato Mancini-Mourinho. La storia e la bacheca piena zeppa di trofei è ben nota, i numeri impreziosiscono il mito di Deki con 326 partite all’ombra del Meazza e tanti gol da capogiro.

Una partita dalle mille sfumature, precedenti degni di nota e ricorsi storici da almanacco del calcio. Lazio-Inter non è mai stata una sfida come tutte le altre. Quest’anno la posta in palio è altissima: lo scudetto e la possibilità di continuare a battagliare concretamente per il primo posto.

Ogni buona partita di cartello che si rispetti deve avere alle spalle anche una serie di doppi ex giocatori da capogiro. È una sorta di regola non scritta che spesso, però, si ripete come fosse una certezza. Anche Lazio-Inter permette di schierare una formazione di tutto rispetto, con calciatori che hanno segnato un’epoca co

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