7 Ottobre 2013

Taider: “Siamo stati sfortunati, ma la stagione è ancora lunga”

Contro la Roma non è stato protagonista di una gara esaltante, ma Saphir Taider ha dato tanto a questa Inter a dispetto di chi non credeva nel suo potenziale, tanto da guadagnarsi anche la chiamata dal tecnico della sua Nazionale, l’Algeria. Così, arrivato ieri nella capitale del suo Stato, il centrocampista ex Bologna ha rilasciato una lunga intervista al quotidiano sportivo Le Buteur, in cui sono stati affrontati diversi temi, a partire dall’ultima pesante sconfitta casalinga dell’Inter. Ecco le parole di Taider: “E’ stata una sfida molto complicata per noi, abbiamo affrontato una squadra molto forte alla quale sta andando tutto per il verso giusto in questo momento. A noi è mancata soprattutto fortuna, la Roma è stata molto più concreta, ma questo è il calcio. Ma non dobbiamo rimettere tutto in discussione dopo questa partita, abbiamo lavorato molto bene nel pre-stagione e il campionato è ancora lungo“.

Si passa poi a parlare di questo inizio di stagione in maglia nerazzurra: “Io all’Inter sto molto bene. Mi hanno accolto tutti benissimo da subito e l’allenatore Walter Mazzarri mi ha dato fiducia. Ogni settimana provo a mostrargli che sono pronto e che può contare su di me. Come ho detto già, per me l’Inter è una grande opportunità che mi permetterà di migliorare ulteriormente. E anche le sostituzioni non mi infastidiscono: l’allenatore fa le sue scelte e bisogna rispettarle. Non dimentichiamo che all’Inter ci sono ottimi giocatori, e che il mister ha bisogno di tutti. La stagione è ancora lunga, mancano ancora tante partite. Siamo tutti uniti per portare il club in alto“.

Un pensiero, infine, sulla Nazionale e sul suo compagno di squadra Ishak Belfodil, non convocato in Nazionale: “Sono le scelte del commissario tecnico. Noi diamo tutto coi club per farci trovare pronti, poi sta a lui scegliere. E’ una cosa che va rispettata. Non ne ho parlato con lui, perché negli ultimi giorni avevamo una sfida importante con la Roma e quindi eravamo concentrati unicamente su quella“.