17 Febbraio 2025

9 cose che (forse) NON hai visto in Juventus-Inter

Analizziamo al microscopio il match di Torino

Seconda sconfitta di fila per l’Inter fuori casa: i nerazzurri dopo il pesante ko a Firenze cadono anche a Torino con la Juventus per 1-0. Il gol decisivo è di Conceicao che frena il cammino di Lautaro Martinez e compagni infliggendo una sconfitta che lascia molto amaro in bocca a Simone Inzaghi e ai suoi ragazzi.

Di seguito analizziamo nove spunti che forse non tutti hanno notato in questo derby d’Italia e che non tutte sono state riprese dalle immagini televisive. Ecco l’elenco stilato grazie anche alla nostra presenza all’Allianz Stadium per questo importantissimo scontro.

1) Atteggiamento differente tra i due allenatori: ad inizio gara quello più nervoso è Thiago Motta che vede un’Inter più brillante e anche nel linguaggio del corpo pare più preoccupato. Inzaghi ad inizio partita invece è più rilassato e parla con i suoi senza allarme, nella ripresa (soprattutto dopo il gol subito) invece Inzaghi è più teso e richiama spesso la squadra mentre Motta riesce a portare la partita sui binari sperati nell’intervallo.

2) L’ingresso in campo nella ripresa di Marcus Thuram non ha portato l’effetto sperato, il numero 9 era vistosamente a mezzo servizio: nel riscaldamento ha fatto alcuni esercizi propedeutici per la sua caviglia dolorante per testare il dolore prima di mettersi a correre.

3) Inter delusa già nel primo tempo quando sono mancati alcuni dettagli nell’ultima porzione di campo, i giocatori dell’Inter erano parecchio amareggiati e anche tra di loro ci sono state alcune sbracciate, sentivano tanto la partita anche loro. Nulla da far preoccupare i tifosi, si è trattato di uno stato d’animo dovuto al peso della partita e non per qualche malumore di spogliatoio.

4) Dopo il triplice fischio soltanto una manciata di giocatori sono andati sotto al settore ospiti dell’Allianz Stadium per salutare i tifosi nerazzurri, tanto nervosismo nel finale con alcune proteste verso il direttore di gara e altri che sono andati dritti negli spogliatoi amareggiati per la sconfitta. Questo è sinonimo del fatto che l’umore della squadra di Inzaghi fosse naturalmente sotto i tacchi dopo il ko dell’Allianz Stadium.

5) Preoccupa un po’ il nervosismo di Lautaro Martinez con un’espressione blasfema ripresa da alcune telecamere che però da regolamento e con precedente Cristante non dovrebbe comportare una squalifica per il capitano nerazzurro.

6) Le parole di Mkhitaryan sono la base del grande problema dell’Inter di quest’anno che sta appunto nella testa. E Inzaghi che dice che non vanno fatti proclami è forse un riferimento anche a sé stesso. I tanti errori sotto porta forse si ricollegano a questo, non può essere sempre solo sfortuna.

7) È vero comunque che la partita era stata approcciata e preparata bene. La Juventus quest’anno non aveva mai concesso così tanto. Solo quattro volte più di 1,6xG in partita, addirittura l’Inter ha fatto 1,72 nel primo tempo. Mai vista una sofferenza così per la Juve. Eppure il primo tempo termina a reti bianche, anche se forse non con una sensazione netta di dominio totale ma solo in parte.

8) La Juventus ha una media del 58,6% di possesso palla in Serie A, ed è la seconda miglior squadra sotto questo aspetto. Nel primo tempo l’Inter l’ha costretta a limitarsi al 39%, mentre mediamente hanno sempre chiuso attorno al 42%. Ciò significa che i nerazzurri hanno saputo approcciare bene la gara, almeno dal punto di vista dei concetti e della costruzione.

9) In chiusura una curiosità “leggera” per cercare di stemperare il clima triste dopo la sconfitta. Nel corso del primo tempo Simone Inzaghi dopo una delle tante occasioni fallite ha fatto un naturale gesto di disapprovazione e si è piegato con le gambe e il corpo finendo per strapparsi i pantaloni che ha dovuto cambiare nell’intervallo.

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Autore:
Federico De Milano

Federico De Milano, classe 1998, si è appassionato al calcio e si è avvicinato all'Inter grazie alle giocate di Adriano, suo primo idolo d'infanzia. Laureato in Comunicazione e iscritto all’Ordine dei Giornalisti dal 2023, scrive su Passione Inter dal 2024 e segue con interesse la cronaca delle partite, delle competizioni nazionali e continentali; interessato anche al calciomercato.