8 Marzo 2021

Amadeus: “Conte mi ha fatto i complimenti. Con Eriksen l’Inter è perfetta, mi piace Perisic alla Eto’o”

Il noto conduttore ha portato a termine il suo secondo Sanremo

IL RAPPORTO CON IBRA E IL MESSAGGIO DI CONTE

Ibra Milan

Zlatan Ibrahimovic, Getty Images

Amadeus, ci racconta qualche retroscena con Zlatan?
“Dietro le quinte è sempre stato carino, si informava, mi chiedeva ‘come va?, stai bene?, come sono andato?’: ha un modo carismatico di fare gruppo, ho conosciuto un grande uomo”.

Ma quando ha saputo che era rimasto bloccato in autostrada che cosa ha pensato?
“Era già saltata Naomi Campbell, Simona Ventura è stata costretta a rinunciare, mi sono detto ‘succedono tutte a me?’. Ma non avevo calcolato chi è Ibra: un supereroe. Quando è arrivato sul palco ho pensato ‘lassù qualcuno ci ama’. Ringrazio il motociclista che lo ha accompagnato, è stato fondamentale, ringrazio il Milan e i tifosi, in tanti erano a Sanremo”.

Lo vede, in futuro, nel mondo dello spettacolo?
“Sì, ma non per dire: Ibra può fare l’attore vero, ha la faccia che buca il video, i tempi giusti, è stato una rivelazione per tutti”.

Come vi siete salutati?
“Con l’idea di pranzare insieme a Milanello, quando si potrà”.

E la maglia che le ha regalato dove la mette?
“Nella mia bacheca, vicino a quella di Cristiano Ronaldo, Zanetti e tanti altri. Ne sono gelosissimo. Però me ne ha autografata un’altra per mio fratello, milanista, e ha fatto una foto con mio figlio José (in onore di Mourinho, ndr), era felicissimo”.

L’anno scorso ha invitato Cristiano Ronaldo, quest’anno Ibra: quali differenze tra i due?
“Entrambi carismatici, disponibili, educati, senza atteggiamenti da primadonna. I grandi sono così. Con Ibra si è instaurata un’amicizia perché tante serate dietro le quinte uniscono, mi piacerebbe riavere Cristiano in qualche altra situazione, e prima o poi un interista”.

Inter

Conte (@Getty Images)

A proposito, ha ricevuto qualche messaggino dai nerazzurri?
“Sì, Antonio Conte ha inviato un messaggio di complimenti a me e a Fiorello”.

È anche direttore artistico: si sente un po’ come Conte?
“Sì, lo stimo moltissimo. Mi piace come affronta le cose, come punta dritto a un obiettivo. Anch’io sono così. Quando sono convinto di una scelta la porto avanti con rispetto e determinazione. Se scelgo Ibra come ospite, una canzone, una scenografia, e ne sono convinto, non ho paura di sbagliare. Come ha detto Zlatan nel suo discorso, gli errori ti aiutano. Non è presunzione, è consapevolezza, è passione. Non sono cocciuto, ascolto i pareri di tutti, anche di mio figlio”.

Il testo del monologo è stato tutto scritto da Ibra?
“Certo! Come puoi dettargli qualcosa?”.

E Fiorello, un amico vero, in quale ruolo ha giocato?
“Fiorello, come ha detto Ibra, è un centrocampista di fantasia come Baggio, Maradona, Platini, Totti… fortunato chi ce l’ha. Senza di lui questo Festival non sarebbe stato possibile”.

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